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Lifestyle

FurFreeFriday: il Black Friday contro la produzione di pellicce

La Human Society International si batte per gli animali, lanciando il FurFreeFriday, il Black Friday contro l’uso di pellicce.

Contro la crudeltà sugli animali (foto da Pixabay)

La Human Society International si batte per gli animali, lanciando il FurFreeFriday, il Black Friday contro l’uso di pellicce. Se la moda è questione di gusti, la crudeltà no!, è lo slogan della campagna attivata dall’associazione proprio il giorno del venerdì nero. I giorno scelto non è stato casuale, perché cerca di sensibilizzare tutti gli acquirenti a non comprare compulsivamente pellicce vere, anche se a prezzi stracciati.

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L’Hashtag utilizzato dalla campagna animalista è quello del #FurFreeFriday, adottato anche da influencer popolari e appassionati di moda. Si tratta di una campagna di sensibilizzazione nata negli anni 80 e che adesso viene avviata proprio nei giorni del Black Friday. Tutti i cittadini sono chiamati a riflettere sulla crudeltà inferta agli animali da pelliccia, oggi non più accettabile. A questa, aderiscono tutte le organizzazioni animaliste del mondo, le quali chiedono ai consumatori di riflettere prima di acquistare un prodotto.

FurFreeFriday, la crudeltà sugli animali è inaccettabile, non solo per il Black Friday

Visone, tra gli animali sterminati per moda (foto da Pixabay)

La moda dovrebbe dissociarsi dell’utilizzare pellicce vere, sfruttando la sofferenza degli animali. Fortunatamente, nel corso degli anni, una maggiore sensibilizzazione e maggiore coscienza da parte dei cittadini, ha fatto diminuire la domanda. In Europa, specialmente in Italia, gli allevamenti di visoni, ad esempio, sono stati quasi tutti chiusi, passando da più di cento a una decina scarsa. Sempre più aziende stanno cominciando a rinunciare allo sfruttamento delle pellicce animali. Tanti i marchi che si sono schierati con animali e animalisti.

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Purtroppo, però, nel resto del mondo ancora esistono troppi allevamenti di animali da pelliccia. Si è calcolato che sono circa 100 milioni gli animali uccisi per prendere loro la pelliccia per creare i nostri abiti. Uno scempio che nel terzo millennio non ha più senso di esistere. I materiali alternativi ci sono e non serve più nutrire la moda della sofferenza animale. È un grido di disperazione che tutti noi solleviamo a favore degli innocenti, vittime di mode folli e prive di senso. Se avete una coscienza, se avete cuore e anima, evitate di spargere sangue inutilmente.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.