L’ombra delle case automobilistiche sta contribuendo ad alimentare il fenomeno della deforestazione dell’Amazzonia brasiliana
La foresta amazzonica è considerata il polmone del nostro pianeta. Questa immensa distesa di alberi è l’habitat naturale dove si sviluppano moltissimi ecosistemi, alcuni a rischio estinzione. Tuttavia nel corso degli anni questa marea verde è stata deturpata dall’uomo che progressivamente sta sradicando distese intere di alberi, compromettendo la crescita delle forme di vita che abitano la foresta.
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Nel 2021 il sistema di monitoraggio Sad ha rilevato circa 1606 chilometri quadrati deforestati nell’Amazzonia brasiliana. Il dato più alto degli ultimi dieci anni, con un aumento del 7 % rispetto all’anno precedente. Molti non sanno è che dietro questi vasto fenomeno di deforestazione illegale potrebbe esserci l’ombra dei grandi brand della moda mondiale come Prada, Zara o Nike o di grandi case automobilistiche. Ma andiamo scoprire le possibili motivazioni di questo legame.
Diverse inchieste sul settore delle concerie in Brasile, dimostrano come le pelli provenienti dai ranch nati dalla deforestazione illegale, possono facilmente approdare nel mercato globale senza un preventivo controllo di legalità. Negli Stati Uniti la maggiore richiesta di pellame brasiliano viene dai grandi brand automobilistici.
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Secondo un’inchiesta giornalistica del New York Times, sulla rapida espansione dell’industria brasiliana dei macelli, che oltre alla carne bovina, commercia tonnellate di pellame in tutto il mondo, esisterebbe un espediente che consentirebbe a questo mercato illegale, di eludere i controlli internazionali. Come spiega il noto giornale americano, un veicolo di lusso necessita di una dozzina o più di pelli di bovino, e le grandi case automobilistiche nordamericane braccano il mercato brasiliano alla ricerca di prezzi convenienti. Un commercio che frutta centinaia di miliardi di dollari all’anno. Ecco come agisce l’ombra dei grandi brand automobilistici.
L’inchiesta dei giornalisti del Times, è riuscita a tracciare il percorso del pellame. Dai ranch illegali della foresta amazzonica brasiliana fino ai grandi brand automobilistici del Nord America. L’indagine ha raccolto la testimonianza di allevatori, autorità competenti, ma soprattutto quella di testimoni diretti, ovvero i rappresentati delle comunità indigene, cacciati dalla loro terra natia, dai cosiddetti “bracconieri del verde”. Grazie all’inchiesta del Time è stato possibile identificare i proprietari degli allevamenti illegali nell’Amazzonia brasiliano, tutti riconducibili ai tre maggiori produttori di carne del Paese.
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Il commercio illegale proveniente dall’Amazzonia brasiliana rappresenta l’ennesima dimostrazione di come l’ingerenza dei Paesi ricchi nell’economia dei Paesi in via di sviluppo. Questo corrisponde troppo spesso alla distruzione e allo sfruttamento del loro patrimonio ambientale.