Novità per i dipendenti con cani e gatti in casa: anche in Italia è possibile portare i propri animali domestici in ufficio. Ecco come funziona.
E’ in atto una vera e propria rivoluzione in ambito lavorativo che coinvolge i nostri amici a quattro zampe. Anche in alcune realtà del Bel Paese, è finalmente possibile portare sul posto di lavoro i propri animali domestici. Diverse le aziende che hanno accolto favorevolmente l’iniziativa ed ecco come è gestita la loro presenza. Chi ha un animale in casa sa bene come è difficile lasciarli da soli. Anche se per poche ore al giorno, i piccoli amici a quattro zampe soffrono enormemente il distacco e avvertono sempre una forte sensazione di abbandono.
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Da oggi, questa situazione può essere bypassata grazie ad un’iniziativa che vede i cuccioli presenti nelle aziende. In Italia già alcune realtà hanno aderito e tra le regioni capofila c’è la Lombardia. Il comune di Crema infatti, ha avviato in via sperimentale per un anno, l’iniziativa pets at work. Alcune attività lavorative ovviamente non si combinano facilmente con la presenza degli animali ma per il sindaco Stefania Bonacci, le criticità superano i benefici. Anche i dipendenti dell’Università di Verona possono portare con loro i cuccioli domestici. Secondo il rettore Pier Francesco Nocini, avere accanto i propri animali migliora la performance lavorativa dei dipendenti. Diversi i benefici riscontrati dalla pets at work. Gli animali infatti rendono il clima in ufficio migliore, riducendo l’ansia da prestazione, il tasso di assenteismo e migliorando il lavoro di squadra.
La presenza di animali domestici in ufficio non è ancora regolamentata ufficialmente da una legge. In Italia infatti non è stata ancora discussa in Parlamento questa iniziativa e dunque, la gestione degli animali, è affidata ad ogni ente o azienda in maniera autonoma.
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In linea generale, i regolamenti aziendali prevedono che i cani siano lasciati in aree apposite. L’azienda dunque deve provvedere alla sistemazione di ampi spazi dove i cuccioli possono restare e giocare. Gli animali devono essere provvisti di microchip ed in regola con tutte le vaccinazioni. In alcuni enti, sono ammessi i cuccioli inferiori a 25 kg di peso e, per gli animali più pesanti, è necessario un accordo specifico. I proprietari rimangono quindi i responsabili civili e penali dell’animale e l’azienda può chiedere di stipulare una polizza assicurativa contro i danni causati dal cagnolino.
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