Il salmone è divenuto una costante presente sulle nostre tavole specie durante il periodo natalizio, ma come acquistare la qualità migliore?
Ormai da diversi anni il salmone affumicato è sempre presente sulle nostre tavole soprattutto durante le feste. Un alimento che si può preparare in diversi modi: cucinato, crudo servito a tranci, affumicato e in tartare. Il suo consumo è sempre più in voga tanto da farlo diventare uno dei prodotti ittici più consumati dagli italiani.
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Aumentando l’interesse dei consumatori è cresciuta anche l’offerta presente nei supermercati; è sempre più difficile scegliere il prodotto migliore in relazione alla qualità e al prezzo. In molti infatti si chiedono se il salmone acquistato è stato allevato o pescato in modo sostenibile. La rivista tedesca Öko-Test ha analizzato venti confezioni di salmone affumicato. Quindici provenienti da esemplari allevati nelle vasche e cinque di salmoni pescati in mare.
Il test effettuato dalla rivista tedesca considera in primo luogo la tracciabilità. Per il salmone proveniente dagli allevamenti situati in Norvegia, Scozia e Irlanda, i fornitori hanno saputo documentare l’intera catena di approvvigionamento. Stessa situazione per i salmoni pescati in mare, anche in questo caso la tracciabilità è stata documentata correttamente. Öko-Test inoltre ha fatto analizzare gli esemplari in laboratorio, per verificare se ci fosse la presenza di metalli come cadmio, piombo e mercurio o di qualche agente patogeno tipo la salmonella. Il test è stato superato brillantemente, fatta eccezione per alcuni esemplari selvatici in cui è stata riscontrata la presenza di nematodi, piccoli vermi che possono risultare pericolosi per l’organismo umano.
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Per quanto attiene invece alla macellazione, la rivista tedesca ha evidenziato questo fattore critico. La maggior parte dei fornitori non anestetizza il pesce prima di macellarlo e questo vale sia per gli allevamenti che per i salmoni selvatici. Sul fattore alimentazione, il mangime degli allevamenti è ottenuto in buona parte da altri pesci, anche se è consigliabile una dieta con una certa frazione vegetale. Dal test emerge un ulteriore dato; è opportuno consumare il prodotto molto prima della data di scadenza. Öko-Test ha rilevato che alla data di scadenza, pur mantenendo una carica batterica del tutto inesistente, il prodotto subisce decise variazioni in termini di gusto. Molti assaggiatori esperti hanno constatato che il gusto non è più appetitoso, con un odore e un sapore molto oleoso.
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Dal punto di vista nutrizionale, il salmone pescato e quello di allevamento sono carichi di proteine ma soprattutto di omega 3. L’unica differenza è che il salmone selvatico ha carni più magre e più sode e un colore e un sapore diverso a seconda della specie.