La Nasa è pronta al lancio del telescopio James Webb nello spazio. Si tratta di un telescopio che permetterà di osservare alcune galassie nascoste.
Dopo che la settimana scorsa una morsa ha ceduto provocando al telescopio delle vibrazioni non attese, oggi la NASA conferma che il telescopio James Webb sia pronto al lancio. Gli ultimi test effettuati hanno mostrato come il telescopio sia effettivamente pronto, motivo per cui è stato annunciato ufficialmente il suo prossimo viaggio nello spazio, previsto per fine dicembre 2021.
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Il 25 novembre sono iniziati i primi rifornimenti per il lancio del telescopio, così da prepararlo per il viaggio da affrontare. Serviranno ben 240 litri di carburante con idrazina ed ossidante al diazoto tetrossido e per effettuare il rifornimento completo saranno necessari una decina di giorni. Il telescopio è dotato di 20 propulsori per effettuare manovre dopo il lancio.
L’obiettivo del telescopio James Webb
Ciò che gli scienziati della NASA hanno intenzione di ottenere con il lancio di questo telescopio è riuscire ad utilizzarlo per poter guardare indietro nello spaziotempo fino ad arrivare a vedere alcune delle prime galassie che si sono create nell’universo. Queste galassie oggi sono nascoste dalla luce proveniente dai quasar che ne impedisce la visuale, dato che i quasar sono definiti gli oggetti più luminosi dell’universo. I quasar sono dei buchi neri che possono avere la massa pari a 1 miliardo di Soli e sono capaci di eclissare intere galassie.
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La strada da percorrere sarà molto lunga. Il telescopio James Webb dovrà percorrere ben 1.5 milioni di km di distanza dalla Terra fino a raggiungere il punto di Lagrange L2, situato dopo la Luna. Una volta raggiunta questa posizione, il telescopio non avrà più bisogno dei propulsori. Questo riuscirà infatti a mantenere la posizione stabile sena utilizzare la propulsione di bordo.
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Intanto alcuni ricercatori dell’Università di Melbourne stanno mettendo a punto la simulazione BlueTides che potrebbe rivelarsi utile per analizzare l’evoluzione delle galassie e dei quasar durante il primo miliardo di anni dell’universo.