Cosa si sa sul Dragoncello? La pianta dal colore verde brillante che possiede numerose proprietà, è un toccasana per il nostro organismo e può alleviarci alcuni disturbi.
Il Dragoncello – Artemisia dracunculus – è una splendida pianta verde che forse non tutti conoscono. Un peccato, se pensiamo alle numerose proprietà benefiche che custodisce al suo interno. Il Dragoncello è un toccasana per il nostro organismo e numerose sono le ricette fitoterapiche utili per combattere i disturbi, come vedremo più avanti di questo articolo.
Il Dragoncello fiorisce nel periodo che va da luglio a ottobre e produce dei fiori piccolissimi. Quelli che vengono impiegati per la cura del nostro organismo sono le sommità fiorite e le foglie dei rametti giovani raccolti in estate. Perfetto da consumare sia fresco che essiccato, ossia custodito in luoghi privi di luce naturale e ventilati. Una pianta aromatica di origine russa che spesso viene coltivata in orto, viene più impiegata in ambito alimentare che medicinale. Il Dragoncello racchiude tantissime proprietà.
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Dragoncello, impieghi e proprietà fitoterapiche
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Il Dragoncello in primis viene impiegato per le sue elevate proprietà digestive. Può essere consumato sia fresco sulle pietanze quali arrosto, insalata oppure mediante infuso, perfetto anche per combattere il meteorismo e l’aerofagia. Ecco quindi due rimedi casalinghi da provare assolutamente. Trattasi di due infusi che assolvono a funzioni diverse:
- Infuso 1: Prendere un cucchiaino di dragoncello e metterlo in una tazza d’acqua. Portare ad ebollizione e filtrate. La bevanda è perfetta per far passare il singhiozzo;
- Infuso 2: Lasciare riposare 5 grammi di pianta per 10 minuti in 2,5 dl di acqua. Dopo averla filtrata si consuma una tazza prima o dopo i pasti. Questa bevanda è utile a combattere il meteorismo e l’aerofagia.
Se si è fuori casa e non è possibile preparare l’infuso, puoi combattere il singhiozzo masticando una foglia fresca della pianta. “È un’insalata fra le più gradevoli che non ha bisogno né di sale, né di aceto in quanto possiede il gusto di questi due condimenti” questo è quanto riportato dal botanico francese Jean Ruel nel suo De natura stirpium.