La benzina sintetica è un carburante ecosostenibile che consentirà alle nostre automobili di conservare il motore termico senza apportare modifiche
Molti ricercatori impegnati nel processo di transizione energetica, ritengono che l’abbattimento dei gas serra provenienti dal settore delle automotive non può essere ottenuto solo ed esclusivamente con l’elettrificazione delle auto. Questo per evidenti problemi strutturali, economici e logistici.
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È necessario in tal senso, sviluppare soluzioni energetiche alternative da affiancare e utilizzare a quella elettrica. Ciò non vuol dire abbandonare la ricerca sull’energia elettrica, bensì dare spazio ed incentivare altri studi nella prospettiva di ridurre notevolmente le emissioni di gas serra. In questa direzione si sta muovendo la Porsche che sta avviando la costruzione di un impianto per la produzione di benzina sintetica.
L’e-Fuel o benzina sintetica è la soluzione che permetterà di dare una chance ai motori termici nel lungo e tortuoso procedimento di transizione ecologica ed energetica. Questi carburanti sono combustibili liquidi e gassosi, ricavati mediante processi energivori alimentati proprio dall’energia elettrica rinnovabile. Questa sarà trasformata in energia chimica sotto forma di combustibili utilizzati come vettori energetici.
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Il diossido di carbonio viene combinato con l’idrogeno estratto tramite elettrolisi, per produrre carburante ad impatto zero. Questo processo noto come air to fuel, produce metanolo che verrà poi trasformato in e-benzina. La combustione nei motori termici, non produrrà ossido di zolfo o altre sostanze tossiche per la salute come quelle emesse dai carburanti fossili.
In altre parole l’anidride carbonica emessa dalla combustione dei carburanti fossili, sarà estratta dall’aria e convertita in energia rinnovabile. Questo consentirà non solo di ridurre l’impatto ambientale, ma di evitare modifiche nell’impianto di alimentazione dei veicoli, sia quelli su gomma che aerei e marittimi.
Molte case automobilistiche infatti, proprio per evitare una totale rimodulazione dell’impianto di alimentazione dei propri veicoli, stanno sperimentando forme alternative di produzione dei carburanti. Nel 2014 l’Audi aveva iniziato la ricerca sui carburanti sintetici, mentre la Toyota studia da anni l’idrogeno e le sue proprietà energetiche.
Tuttavia chi ha deciso di investire cospicuamente sulla e-Fuel è stata la Porsche. La rinomata casa automobilistica sta difatti costruendo un grosso impianto in Cile con l’ambizioso intento di riuscire a ridurre del 90% le emissioni inquinanti prodotte dai carburanti fossili. Il progetto mira alla realizzazione di una tipologia di carburante ecosostenibile, in grado di alimentare anche i nostri motori a combustione.
L’impianto pilota sorgerà a Punta Arenas, nella Patagonia Cilena, è si stima che avrà una produzione di 130.000 litri di e-Fuel nel 2022, che progressivamente aumenterà nel corso degli anni. Per la costruzione dello stabilimento non si è impegnata solo Porsche, ma anche altre società impegnate nella ricerca tecnologica e petrolchimica.
L’obiettivo della Porsche è quello di rendere questo nuovo carburante adattabile anche alle sue auto storiche. Questo progetto, secondo il membro del consiglio di amministrazione Micheal Steiner, consentirà alla casa automobilistica di raggiungere l’obiettivo del Carbon Zero già nel 2030.
Per la realizzazione della benzina sintetica verranno sfruttate le condizioni climatiche che possono produrre energia eolica, pulita e rinnovabile. Per questa ragione la scelta del Cile, e in particolare della Patagonia, non è affatto casuale. Infatti la regione cilena è estremamente ventosa, fattore fondamentale per raccogliere l’energia eolica impiegata nel processo di elettrolisi.
Un’altra casa automobilistica molto interessata alla produzione di carburanti ecosostenibili è la Volkswagen. La casa sta puntando ad una rivalutazione dell’emissioni pesanti prodotte dal diesel. Mettendo mano su alcuni dei suoi motori a quattro cilindri alla ricerca di compatibilità con un diesel a basso impatto ambientale. L’idea è quella di ridurre le emissioni di CO2 del 80% rispetto ad un propulsore diesel tradizionale.
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La casa automobilistica tedesca per realizzare questo particolare carburante a bassa emissione, sta partendo studiando le caratteristiche di alcuni oli vegetali e addirittura della segatura. La Volkswagen punta a raggiungere l’obiettivo Carbon Zero entro il 2050.