Il vecchio che odia il Natale è una novella che vuole insegnarci i valori della famiglia e della solidarietà sociale.
Il Natale è di per sé un momento magico, un periodo dove la fantasia e la realtà si confondono nella realizzazione dei nostri desideri più intimi. Come è ormai noto, ogni momento magico ha le sue storie da raccontare; narrazioni mitologiche, racconti fiabeschi, che ci infondono valori e sentimenti fatti di amore e solidarietà.
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Di generazione in generazione, i personaggi dei nostri racconti si vestono di colori nuovi, alcuni più moderni e attualizzati, altri invece mantengono la loro classica presentazione. Tuttavia gli insegnamenti che vogliono trasmetterci sono sempre gli stessi. Conoscete la storia del vecchio che odiava il Natale? Sapete cosa vuole trasmettere questa storia?
La novella del vecchio che odia il Natale, ispirato allo Scrooge di Dickens
Il vecchio che odia il Natale è una novella chiaramente ispirata all’indimenticabile racconto di Charles Dickens, Il Canto di Natale. Questo vecchio che odia il Natale, è chiaramente un altro modo per narrare la storia di Ebenezer Scrooge e della sua avidità.
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Per il vecchio che odia il Natale, questo periodo è una perdita di tempo. Un momento di inutile ozio, un giorno in meno per lavorare e guadagnare soldi. La storia narra di un vecchio avaro che di professione fa il banchiere. È una persona solitaria, arrogante e molto egoista, tant’è che costringe il suo impiegato a lavorare anche la notte della vigilia per una miseria.
Proprio la notte della vigilia di Natale però, c’è qualcosa che lo turba profondamente; l’abituale solitudine della casa gli mette agitazione ed inizia ad udire rumori raccapriccianti. La notte gli appare in sonno il suo vecchio socio che lo esorta a cambiare vita se non vuole patire le sue stesse pene, inflitte da una vita fatta solo di egoismo e di crudeltà.
Il fantasma gli mostra i suoi natali passati, quelli del presente, e quelli che verranno se continua a comportarsi in questo modo. Il vecchio che odiava il Natale teme per la dannazione eterna della sua anima, rivede i suoi Natali più belli, per arrivare ad un futuro disastroso e nella più triste solitudine.
Il mattino seguente il vecchio che odiava il natale si sveglia diverso. Lo spirito del Natale aveva pervaso il suo animo e il suo intento è quello di cambiare vita. Cosi va dal nipote che l’aveva invitato per il Natale portando doni a tutti i presenti; una volta tornato in banca aumenta il salario al suo impiegato, ottemperando alle spese mediche per le cure del figlio.
Il racconto del vecchio che odia il Natale cosi come il romanzo di Dickens sono una chiara denuncia alla povertà e alla permanente condizione di sottosviluppo che affligge determinati ceti sociali. Situazione che potrà migliorare solo attraverso lo spirito solidaristico del Natale, che ci spinge a conoscere e fare nostri il dolore altrui.
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La conversione del vecchio che odia il Natale, ma anche del protagonista del romanzo di Dickens Ebenezer Scrooge, è la traduzione concreta del messaggio di solidarietà sociale, di famiglia che il Natale vuole trasmettere. Ma alcuni interrogativi a questo punto sorgono spontanei.
Abbiamo mai appresso e fatto nostri i valori descritti dagli autori? Quant’è veramente cambiata la società descritta da Dickens, una società che predilige il rigore e la disciplina alla conviviale armonia?