Di alimenti inquinanti ce ne sono molti, dovuti a allevamenti intensivi e piantagioni, ma non solo carne e pesce inquinano, vediamone alcuni.
Di alimenti inquinanti ce ne sono molti, dovuti a allevamenti intensivi e piantagioni, ma non solo carne e pesce inquinano, vediamone alcuni. La drammatica situazione alla quale siamo arrivati, dopo decenni di deforestazione, di produzione intensiva e di metodi indiscriminati di pesca, ha portato ai massimi livelli l’inquinamento del pianeta. Quello che mangiamo ha ripercussioni tragiche sul mondo intero, a causa di una richiesta sempre più insistente dovuta al sovraffollamento del pianeta.
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Una situazione delicata che, se nei prossimi anni non sapremo gestire, condannerà aree verdi, animali e noi stessi. Ridurre il consumo di determinati cibi non può che fare bene, ma vediamo quali sono. Nel precedente articolo abbiamo accennato alla carne e al pesce. Gli allevamenti intensivi e la pesca incontrollata portano danni enormi all’ambiente e, oltre agli interrogativi etici che dovremmo porci, ciò dovrebbe farci capire che di mondo ne abbiamo uno soltanto. Ne va della nostra sopravvivenza.
La cura dell’ambiente dovrebbe essere la priorità di tutti. Negli ultimi tempi ha riscosso grande eco la questione della produzione dell’olio di palma. Ormai eliminato da ogni dolce in commercio, quasi maledetto dal popolo, per decenni questo buonissimo ingrediente è stato utilizzato per arricchire il gusto delle merendine. L’olio di palma però è usato anche per prodotti cosmetici e per altri cibi, ma la sua produzione ha un impatto devastante sul pianeta ed è considerato uno degli alimenti più inquinanti.
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L’olio di palma causa la deforestazione, famose sono le vicende in sud America, con la distruzione della foresta Amazzonica o di quella indonesiana. E lo stesso discorso lo si può applicare allo zucchero raffinato, quello che utilizziamo tutti i giorni. Questo alimento, non solo fa male alla salute, ma è molto dannoso per il pianeta, perché per promuovere la coltivazione di canne da zucchero abbiamo causato danni irreversibili alla biodiversità.
Un alimento insospettabilmente inquinante è il mais. I raccolti di mais consumano miliardi di litri di acqua. Non parliamo soltanto della classiche pannocchie da far crescere, ma anche dello sciroppo di mais. Questo ingrediente ha una richiesta elevatissima, si tratta di una sostanza dolciastra che sostituisce lo zucchero. La coltivazione del mais richiede tantissima acqua e tanto territorio, con conseguente abbattimento di alberi, nonché l’uso di molti pesticidi che inquinano l’aria.
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Lo stesso vale per la coltivazione del riso. Coltivare il riso richiede quantità enormi di metano, ossia un gas serra pericoloso. Si stima che la coltivazione del riso sfrutti più del 10% del metano, inquinando l’ambiente. Ma tutte le grandi coltivazioni richiedono grosso dispendio di CO2, come la coltivazione della lattuga, che sfrutta 1 kg di anidride carbonica per ogni kg, o i pomodori, che hanno consumi equivalenti. O ancora le patate, di cui un kg consuma 1,5 kg di CO2.
Tra gli alimenti più dannosi per il clima troviamo anche gli asparagi. Sembra assurdo ma è così, se pensiamo che ogni chilo di asparagi consuma l’equivalente di 9 kg di anidride carbonica, quindi come la produzione di carne, rabbrividiamo. Il danno è dovuto dal fatto che questo prodotto debba essere trasportato nei mercati, e ciò richiede grossi consumi.
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Ma tra i prodotti comuni che mangiano quotidianamente possiamo citare lo yogurt. Un kg di yogurt produce più di 2 kg di CO2, o la farina di frumento, che ne consuma ancora di più. O ancora il succo di arancia e il latte in polvere. Per produrre un kg di latte in polvere occorrono dieci kg di CO2, per una sola mandorla occorre un litro di acqua. Addirittura per la cioccolata abbiamo problemi di inquinamento, un solo kg di questa delizia spreca 20 mila litri di acqua. Insomma, da ciò che scegliamo di mangiare ne va la salvezza del pianeta e di tutti gli esseri viventi che lo abitano.