Le case che inquinano sono una realtà appurata. L’Europa prevede una completa ristrutturazione in linea con l’obiettivo a zero emissioni
La tutela dell’ambiente è da sempre stato un concetto molto idilliaco, descritto da vaghe e astratte teorie. Di certo concetti validi che però stentano a trovare una reale fattibilità. Anche buona parte della classe politica ha sempre avuto un atteggiamento molto fumoso su le tematiche ambientali, optando per decisioni rinviabili.
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L’Unione Europea sta avviando uno strutturato percorso di politiche ecologiche con l’intento di ridurre drasticamente l’impatto ambientale. La strada della transizione ecologica è comunque piena d’ostacoli e le misure previste da molti governi stentano a decollare. Un settore che dovrà essere rimodulato è quello dell’edilizia. Il 15% delle nostre abitazioni sono case che inquinano
La Commissione europea, secondo le nuove direttive della proposta su rendimento energetico dell’edilizia, ha stabilito che il 15% delle case europee dovrà essere ristrutturato. Questa operazione ha l’intento di rimodulare il patrimonio edilizio europeo cercando di arrivare all’obiettivo zero emissioni entro il 2050.
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È appurato che gli edifici sono una delle maggiori fonti di consumo energetico. Secondo l’UE migliorare l’efficientamento energetico delle nostre case gioverebbe su molteplici aspetti. In primis la riduzione delle emissioni inquinanti, risolvere il problema dell’aumento repentino dei prezzi, ma soprattutto convertire la proposta economica indirizzandola sul mercato dell’ecosostenibilità
La nuova direttiva europea prevede la ristrutturazione energetica degli edifici, specialmente delle case che inquinano. Una misura facilitata dai finanziamenti europei previsti per il risparmio energetico. La proposta prevede dei parametri minimi per le case che inquinano di più, ovvero quegli edifici con le peggiori prestazioni.
Questi parametri saranno utilizzati dalla Commissione per individuare gli edifici con elevate emissioni inquinanti. Secondo gli attestati di prestazione energetica (APE) gli edifici pubblici residenziali dovranno raggiungere la classe F entro il 2030. Mentre per gli edifici residenziali dovranno essere ristrutturati fino a raggiungere la classe F.
Toccherà poi agli stati membri entrare nel merito della manovra, definendo i dettagli dell’intervento. Inoltre dovranno stabilire specifiche scadenze per raggiungere le classi di efficientamento energetico, mediante i piani di ristrutturazione nazionale. L’obiettivo è raggiungere un parco edilizio a zero emissioni entro il 2050.
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Tuttora esistono riconosciute lacune sulla qualità delle procedure e dei certificati rilasciati. A tal proposito, le misure proposte, forniscono una definizione più dettagliata di ciò che è considerato un APE di qualità, il suo scopo e come dovrebbe essere rilasciato. Questo consentirà di avere un quadro di classificazione degli edifici inquinanti molto più chiaro.