Stando a una recente scoperta degli scienziati, le piante sarebbero capaci di comunicare tra loro, scambiandosi messaggi. Gli studi più recenti.
Stando a una recente scoperta degli scienziati, le piante sarebbero capaci di comunicare tra loro, scambiandosi dei messaggi. Ebbene sì, come ogni altro essere vivente, anche le piante sarebbero in grado di comunicare. Da decenni si discute di questo argomento, ma le prove sono ovviamente difficili da fornire concretamente. Come si fa ad ascoltare la voce della natura? La vegetazione parla come noi?
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Negli ultimi anni, botanica e fisiologia, hanno svelato che la capacità della piante di raccogliere informazioni e di comunicarle. Ma come fanno le piante a comunicare senza possedere il cervello? Il cervello è l’organo del pensiero, perciò della comunicazione. Anche le specie viventi più semplici, come gli invertebrati, sono dotate di cervello. Il cervello comanda nervi, muscoli e organi. Ma le piante come fanno se non ne possiedono uno? Le piante utilizzano un altro metodo, ossia una comunicazione tripartita tra tronco, foglie, radici, che funzionano un po’ come nervi e venature.
Non esiste un centro di controllo nelle piante, non c’è un cervello, eppure la loro struttura permette comunque una comunicazione. Le piante sono capaci di emettere segnali e di memorizzare dei comportamenti. La neurobiologia naturale, uno delle scienze più recenti, ha fatto alcune importantissime scoperte proprio sulla percezione dell’habitat da parte della vegetazione. Le piante memorizzano da dove proviene la luce e la accolgono, inoltre sentono la gravità e percepiscono l’umidità.
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Tra l’altro, sono capaci di riconoscere le proprietà nutritive del terreno e di assorbire i nutrienti necessari per la loro crescita. Non a caso, l’intelligenza della vegetazione è data dalla sua capacità di adattamento all’ambiente. Si tratta di sopravvivenza, come ogni essere vivente. Le piante si difendono dagli stress ambientali, dagli erbivori che se ne cibano e dalle energie che hanno a disposizione. Dunque si adattano al contesto, evolvendo. Ad esempio, le piante si sono evolute in base ai parassiti che le attaccano, sviluppando tossine e strategie per scacciarli.
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Si parla di intelligenza naturale sin dai tempi di Charles Darwin e di suo figlio Francis. Questi consideravano le piante esseri senzienti, e il loro centro di controllo era localizzato nelle radici. Le radici, secondo loro, mandano i segnali all’intera struttura. Negli anni si è anche stabilito che le cellule vegetali sono in grado di mandare impulsi elettrici. Ovviamente, stabilire e attribuire questa sorta di “intelligenza” alle piante è davvero difficile. Gli studi proseguono imperterriti, chissà, magari un giorno riusciremo ad ascoltare la prima comunicazione vegetale.