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Vi siete mai chiesti in che modo bruciano le candele?

Le candele sono oggetti semplicissimi che abbiamo tutti in casa, ma il loro funzionamento non è così immediato.

Candela (da Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel lontano 1848, in Inghilterra, si arrivò addirittura a tenere delle vere e proprie conferenze sul loro funzionamento, concentrandosi sulla parte relativa, per l’appunto, alla combustione e produzione di luce.

Infatti, la combustione e l’emanazione della luce sono una catena di relazioni chimiche molto interessante e che è stata studiata a lungo.

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La combustione è una fase facile: l’accensione dello stoppino produce calore sufficiente a bruciare la cera che lo regge, risalendo poi verso l’alto. A contatto con lo stoppino acceso la cera si converte in gas, producendo quindi sia il calore che la luce.

Come funzionano veramente le candele

Candela (da Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La forma allungata della fiamma è dovuta alla spinta dell’aria riscaldata. La cera che si scioglie viene comunemente chiamata “tazza” ed è il luogo in cui, al suo interno, brucia la fiamma. Attraverso un altro fenomeno fisico, viene permesso che sia la parte centrale a sciogliersi per prima e non i bordi.

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In questo modo la candela può mantenere una sua struttura senza collassare su sé stessa ne sfaldarsi dai bordi verso il centro, diventando quindi un oggetto difficile da gestire e permettendo un consumo più lento e composto.

A seconda delle reazioni chimiche e dei processi fisici che si susseguono nella candela (ma anche dei materiali con cui è composto l’oggetto), si può trovare una fiamma di diverso colore rispetto a quella che ci aspetteremmo.

Ma non solo: anche nella fiamma classica, quella tendente al giallo per intenderci, vi sono diverse sfumature di colori dovute a diverse reazioni chimiche. Vi è una zona blu più interna in cui l’idrogeno reagisce con l’ossigeno e produce, come da formula, delle particelle d’acqua.

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Queste si combinano con il carbonio e formano il colore arancione mentre la parte gialla, quella principale e più grande, è la zona in cui vi è la più alta concentrazione di carbonio. Come volevasi dimostrare, dietro la semplicità di oggetti comuni come le candele nascondono al loro interno peculiarità che non ci saremmo mai aspettati!