L’uso terapeutico della cannabis potrebbe aprire una nuova strada per combattere una delle sindromi genetiche più diffuse nei bambini
Il ricorso alla cannabis per uso terapeutico è da sempre un tema che in Italia divide. Opinioni accese e contrastanti si ritrovano nel dibattito pubblico seppur il nostro Paese ha approvato da tempo l’uso della pianta per cause terapeutiche.
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Seppur gli studi sono ancora pochi, ci sono dei farmaci a base di cannabis usati soprattutto per controllare la nausea, vomito e appetito per i pazienti che seguono un ciclo di chemioterapia. Un utilizzo documentato questo al quale si affiancano anche gli studi sugli effetti della pianta per contrastare il dolore cronico. Inoltre, oggi si aggiunge un’altra buona speranza, che se confermata, aiuterebbe i bambini. Dal Regno Unito, infatti, è stato osservato che le proprietà terapeutiche della cannabis potrebbero dare una grande svolta ad una delle sindromi genetiche più diffuse.
Cannabis, come può aiutare i bambini malati
La cannabis a pianta intera potrebbe essere una possibile cura contro l’epilessia infantile intrattabile. È questo l’esito al quale sono giusti alcuni ricercatori del Regno Unito che hanno trattato le gravi crisi epilettiche nei bambini con oli di piante intere della cannabis. Solo 10 i piccoli sui quali è stata usata la pianta ma il risultato è stato strabiliante.
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Nell’86% dei casi, infatti, la frequenza con la quale le crisi insorgevano è diminuita sensibilmente. Proprio su questi stessi bambini tutte le altre terapie, anche quelle a base di cannabidiolo purificato ovvero senza la sostanza psicotropa della canapa sativa, erano risultate inefficaci.
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Ecco perché proprio su questo gli studiosi vogliono portare avanti altri studi per capire se in assenza di altri farmaci o nei casi in cui questi si dimostrino non efficaci, la cannabis a pianta intera ed i suoi oli possano dare dei benefici a più fasce di età. Per fare questo saranno necessari degli studi più estesi e ancora più accurati. Fino ad ora i pediatri erano stati molto riluttanti sull’uso della cannabis sui bambini per via della mancanza di dati certi, ma lo studio in questione apre una strada importante che va ancora perseguita e approfondita.