Culle di biodiversità, le foreste vergini si stanno estinguendo, distrutte dalla mano dell’uomo, ne resta solo il 9%, un dramma epocale e irreversibile?
Culle di biodiversità, le foreste vergini si stanno estinguendo, distrutte dalla mano dell’uomo, ne resta solo il 9%, un dramma epocale e irreversibile? La mano dell’uomo c’è sempre, che è causa dei cambiamenti climatici. Ma non solo, piantagioni, allevamenti intensivi, incendi.
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Non resta che il 9% soltanto di foreste vergini in tutto il pianeta, aree verdi non intaccate dalla mano dell’uomo, ancora oggi incontaminate. Una percentuale bassissima. La tutela di questi ecosistemi è fondamentale per poter ripartire e per proteggerci dai cambiamenti climatici.
Dalle foreste vergini dipendiamo noi e tutti gli esseri viventi del mondo. Negli ultimi due decenni è scomparsa una superfice enorme, grande quasi quanto mezza Europa, le cause sono gli incendi e le piantagioni, ma anche la sottrazione di terreno per la costruzione di abitazioni. Un mondo sempre meno verde, i cui ultimi baluardi della biodiversità devono essere obbligatoriamente tutelati.
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Occorre salvaguardarli per scongiurare effetti drammatici, tra l’altro già in atto da diverso tempo. Ma la situazione è davvero nera, con solo 11 milioni di km2 di terreni liberi dai ghiacci e incontaminati. Le foreste devono essere tutelate, sono il polmone del mondo, ma questa crisi è strettamente correlata con l’aumento della popolazione dell’homo sapiens.
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L’uomo è una razza distruttiva in costante crescita. Si stima che entro il 2100 raggiungeremo i 10 miliardi di persone. Un sovraffollamento assurdo che porta, anno dopo anno, alla sottrazione di terreni e all’esaurimento di materie prime. Ricominciare dalla natura è essenziale, capire gli errori commessi per poi ripartire attraverso una maggiore sensibilizzazione. Di mondo ne abbiamo uno soltanto, occorre proteggerlo.