La liquefazione è l’innovativo metodo green ed ecocompatibile che può tranquillamente sostituire il processo di cremazione delle salme
Se non avete mai sentito parlar di liquefazione, non allarmatevi perché non è nulla di eccessivamente complesso. Si tratta in realtà di un’alternativa ecologica alla cremazione, e già molti Stati europei stanno varando l’idea di adottare questa soluzione green.
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Questo procedimento noto anche come acquamazione o idrolisi alcalina è una tecnica sviluppata per la prima volta all’inizio degli anni novanta. È stata impiegata inizialmente per smaltire le carcasse degli animali, negli allevamenti bovini durante l’epidemia della mucca pazza, e nello smaltimento dei corpi donati per la ricerca scientifica.
Per commemorare o gestire la salma di un defunto, la cremazione e la sepoltura non sono gli unici metodi esistenti. È possibile ovviare anche per la liquefazione, un procedimento ecologico usato in passato per smaltire le carcasse degli animali.
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Questo procedimento green è tornato sulla cresta delle notizie di attualità grazie alla scelta voluta dall’arcivescovo anglicano e premio Nobel per la pace Desmond Tutu, Questa grande persona, scomparsa il 26 dicembre 2021 in Sud Africa, prima di morire ha scelto la liquefazione, proprio perché da sempre sensibile alle tematiche ambientali.
Questa tecnica, in passato utilizzata solo per le carcasse animali, recentemente è stata autorizzata nell’industria funeraria anche per il trattamento degli esseri umani. Questo processo si basa sull’idrolisi alcalina, una soluzione composta d’acqua e da idrossido di potassio. La salma viene immersa nel liquido in un cilindro pressurizzato, ad una temperatura di 150°C. L’intera procedura impiaga circa dalle tre alle quattro ore.
Come evidenziato da numerosi scienziati, questo procedimento non produce emissioni di gas a effetto serra nell’atmosfera, dunque non viene utilizzato alcun combustibile fossile. Inoltre assicura un notevole risparmio energetico, rispetto al diverso procedimento con cui viene eseguita la cremazione. Si stima infatti una riduzione di cinque volte meno l’energia adoperata per la cremazione.
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Tutti questi elementi fanno ci danno l’opportunità di fare alcune valutazioni in termini di tutela dell’ambiente. È evidente che l’impatto ambientale della cremazione è decisamente inferiore rispetto alla cremazione. Inoltre il problema dei posti saturi all’interno dei cimiteri, pone questa soluzione come un’alternativa green, funzionale, ma soprattutto utile nell’ottica dei mutamenti climatici.