Nelle ultime ore si è abbattuto uno Tsunami sull’isola di Tonga. A causarlo un’eruzione che ha portato a danni ingenti nell’arcipelago.
Nella mattina del 15 gennaio, l’arcipelago di Tonga è stato travolto da un violento Tsunami che ha causato ingenti danni.
Lo Tsunami sarebbe stato causato da una eruzione sottomarina pari ad un sisma di magnitudo 5.8, così potente da avere effetto su diverse coste dell’Oceano Pacifico. L’evento catastrofico sarebbe durato ben 8 minuti.
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Gli Tsunami sono dei maremoto, ovvero una serie di onde che possono raggiungere altezze anche di decine di metri, generate a causa dell’improvviso spostamento di una grande massa d’acqua. Questo spostamento solitamente avviene a causa di un terremoto, un’eruzione sottomarina, una frana o un grosso impatto nel mare, come quello di un meteorite.
Ad eruttare è stato il vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha’apai, situato a circa 65 km dalla capitale di Tonga, Nuku’alofa. Gli effetti sono stati percepiti in gran parte del mondo senza danni.
Le strumentazioni di Europa e Stati Uniti sono stati in grado infatti di registrare la potenza dell’eruzione. Secondo la strumentazione l’onda che ha investito Tonga avrebbe viaggiato ad una velocità di circa 1.100 km/h. Le onde provocate avevano un’altezza stimata di 1.2 metri.
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La potenza dell’eruzione è stata tale che persino in Nuova Zelanda si è potuto sentire il boato causato dall’eruzione.
Fortunatamente era già stato preventivamente dato l’allarme tsunami a Tonga, Fiji e Samoa, alcune delle zona più a rischio tsunami. Il preavviso ha permesso a diverse persone di poter lasciare le abitazioni vicine alla costa. Sembrerebbe infatti che, nonostante i grossi danni alla zona, non ci siano per ora morti.
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Al momento, però, le comunicazioni sull’isola sono interrotte, motivo per cui serviranno alcuni giorni per poter valutare effettivamente la gravità dei danni causata dall’eruzione del vulcano sottomarino.