La corrida da sempre ha suscitato molto scalpore ma solo negli ultimi anni ci si sta prodigando per far in modo che questa pratica venga abolita del tutto.
La Corrida, una pratica che sgomenta il mondo intero per il modo in cui si tratta il toro. Gli spettatori seduti nell’arena in attesa che il torero, denominato matador cioè colui che va a matar ossia uccidere il toro, finisce l’animale. Una scena raccapricciante se vogliamo dirla tutta e che suscita ribrezzo. Finalmente negli ultimi anni qualcosa sta cambiando ed i paesi che accettano ancora la corrida stanno diminuendo progressivamente.
Ovviamente non mancano i sostenitori motivando come la corrida abbia una notevole influenza sotto il profilo economico vantando un giro d’affari ultra milionario, con tantissime persone che lavorano nel settore. Altri invece basano la loro opposizione all’abolizione della corrida su una questione culturale: una tradizione che fa parte del patrimonio nazionale e che pertanto merita di essere salvaguardata.
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Il Messico ha deciso: addio corrida! Si sta decidendo infatti se introdurre apposita legge mirata a vietarla. Nei primi mesi del nuovo anno si conoscerà la decisione definitiva, tra chi è favorevole e chi è contrario. Alcune città del paese l’hanno già vietata: Guerrero, Sonora e Coahuila a discapito di altre realtà ancora promotrici della tauromachia.
In Messico ancora viene praticata la corrida tradizionale, ovvero quella che si conclude con la morte del toro. Il paese detiene una delle arene più grandi del mondo, insieme a Madrid e Siviglia. Secondo il progetto di legge, verranno puniti con sanzioni elevate chiunque “organizzi, diffonda o partecipi a corride di tori o spettacoli simili che implichino il maltrattamento degli animali”.
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Una notizia che ha avuto molto eco sui social dove cittadini da ogni angolo del mondo ha detto la sua al riguardo, alcuni hanno colto l’occasione per fare un invito più ampio volto a tutelare gli animali e vietare tutte quelle pratiche che possono metterli in pericolo, quali la corrida o il circo. “Lasciate in pace gli animali!” l’urlo del web, perfettamente condivisibile.