Il Vietnam sta progettando di distruggere uno dei polmoni verdi del mondo, la sua foresta di mangrovie, per fare spazio all’edilizia.
Il Vietnam sta progettando di distruggere uno dei polmoni verdi del mondo, la sua foresta di mangrovie, per fare spazio all’edilizia. 75 mila ettari di terreno incontaminato, un polmone verde che si è ripreso a distanza di decenni dalla guerra in Vietnam. Quando gli americani, per stanare i nemici, hanno pensato di rilasciare 19 milioni di litri di diserbante “Agent Orange”, hanno creato un danno ambientale enorme.
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La foresta di mangrovie di Can Gio ha subito la distruzione della guerra, ma lentamente, anno dopo anno, si è ripresa. Lo ha fatto grazie al lavoro delle donne vietnamite, spinte dal Governo a lavorare alle piantagioni, in modo tale da ripristinare l’ecosistema distrutto. Tutto il popolo ha partecipato, felice di contribuire alla rinascita del Paese e anche di sfamarsi con nuove piantagioni che lo stesso Governo ha affidato ad ogni famiglia.
Nuova distruzione in arrivo? Il Vietnam e la sua foresta
Nel 2000, l’Unesco dichiara la foresta Can Gio “Riserva della Biosfera”, evidenziando la sua ricca fauna e la sua utilità come polmone verde. È il risultato di una politica green attuata a partire dagli anni 80 e che ha coinvolto tutta la società vietnamita, dai singoli cittadini alle imprese, agli enti. Ma oggi, questa politica green è rallentata. Negli ultimi dieci anni sono sempre più diminuiti i soldi stanziati per la cura delle foreste.
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Tra l’altro, i problemi legati ai cambiamenti climatici hanno fatto la loro parte, portando via gran parte di flora e fauna. Ora si teme per un nuovo disastro. La causa, questa volta, è legata a un progetto edilizio approvato dal Governo e del costo totale di circa nove miliardi di dollari. In cosa consiste? Nella costruzione di una gigantesca zona residenziale e turistica che rischia di causare un disastro ecologico di immani proporzioni.
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Attivisti e scienziati sono sul piede di guerra, accusando il Governo del Vietnam di progettare un disastro ambientale senza precedenti. La società edilizia Vingroup, la più grande del Paese, è stata presa sotto assedio. I suoi lavori devono essere obbligatoriamente fermati, per il momento la situazione è in stallo, ma l’incolumità della foresta è messa a rischio, ancora una volta.