Salire ad alta quota necessita conoscenza ed esperienza. I rischi possono essere molti ed ecco cosa fare in caso di mal di montagna.
Negli ultimi anni la maggior parte della popolazione ha riscoperto il piacere della montagna. Molte le escursioni e le arrampicate, così come le ciaspolate e discese durante il periodo invernale. Salire ad alta quota richiede però conoscenze specifiche ed esperienza. Nel caso di una prima volta, bisogna sempre affidarsi ad una guida esperta ed essere a conoscenza degli eventuali rischi incorsi. Tra questi, il mal di montagna, può presentarsi ad altitudini molto elevate e provocare diversi disturbi più o meno pericolosi.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE -> Balcone fiorito in inverno, queste sono le piante che fanno al caso tuo
Probabilmente meno noto del mal di mare, anche raggiungere cime molto alte può provocare disturbi fastidiosi e rischiosi. Conoscerne i sintomi, i motivi e le cure è il modo migliore per affrontarli. In alcuni casi infatti, i problemi possono recare situazioni molto pericolose per la propria salute. Tutto può insorgere quando ci si imbatte in una rapida esposizione a situazioni in cui la quantità di ossigeno è molto bassa. Ciò accade in genere a partire dai 2500 metri ma, in alcuni, i sintomi possono manifestarsi anche a quote più basse.
Come riconoscere il mal di montagna: i sintomi allarmanti
Sapere cosa potrebbe accadere sulle vette più alte da scalare è un buon modo per affrontare gli eventuali problemi. Se non c’è abbastanza ossigeno o se il nostro corpo è passato, velocemente, da una quantità di ossigeno ad un’altra inferiore, possono manifestarsi i primi sintomi. Come riconoscerli?
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE -> Correre d’inverno: i consigli per farlo nel modo corretto. Migliora l’attività fisica
Nei casi più frequenti, la presenza di mal di testa, vomito e stanchezza sono sintomi chiari di una sofferenza da alta quota. In alcune circostanze possono presentarsi le vertigini e senso di disorientamento. Quando si tratta di sintomi ritenuti lievi, questi tendono a scemare in un arco di tempo dai 30 ai 60 minuti. Ma la situazione potrebbe essere più rischiosa. La medicina ha infatti individuato due condizioni molto rischiose. Stiamo parlando della HACE e HAPE. Nel primo caso, il cervello inizia ad accumulare liquidi ed a smettere di funzionare regolarmente. Nel secondo caso invece, i liquidi vengono accumulati all’interno dei polmoni. Entrambe le situazioni possono compromettere la propria salute.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE -> L’acqua scade? La scoperta incredibile, nessuno ci aveva pensato. Assurdo!
Tra i motivi scatenanti di tali situazioni, più o meno lievi, c’è la disidratazione ed un passaggio repentino da un’altitudine ad un’altra ancora più elevata. Quando i primi disturbi iniziano a manifestarsi, ecco cosa fare e come comportarsi per stare meglio e non rischiare troppo.
Come riconoscere il mal di montagna: i rimedi
Che siate sciatori esperti o alle prime armi, non fa differenza. Non appena avvertite uno dei sintomi appena elencate, dovete agire di conseguenza e sapere il modo giusto in cui operare per non mettere a rischio la propria salute.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE -> La neve, perché piace così tanto? La sua apparizione evoca magia
Innanzitutto bisogna bere molta acqua e, se i disturbi persistono, è buona norma fermarsi alla stessa altitudine per più tempo (ad esempio 2 notti), così che il corpo riesca ad abituarsi. Se i sintomi non tendono a placarsi ed i rischi aumentano, non vi resta che scendere.