Il sale rosa dell’Himalaya nasconde alcune verità abilmente celate dalle campagne pubblicitarie. Scopri la verità su questo prodotto.
Il sale rosa dell’Himalaya sta diventando il protagonista principale delle nostre cucine. È un fenomeno social fomentano da molti influencer e chef che lo utilizzano sia come condimento sui loro piatti, sia come tocco decorativo.
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Effettivamente il colore roseo e bianco di questo particolare ingrediente è la cornice giusta per ogni piatto. Inoltre in molti asseriscono che sia un elemento molto benefico per l’organismo. Tuttavia un recente video che sta spopolando sui social, svela un arcano sconvolgente e poco conosciuto sul sale rosa dell’Himalaya. Vediamo di cosa si tratta.
Il sale rosa non possiede alcuna proprietà benefica particolare
Il sale rosa dell’Himalaya è attualmente un ingrediente che gode di una popolarità gigantesca. Notorietà dovuta ovviamente alla sua particolare colorazione rosea, l’ideale per decorare e raffinare la presentazione dei nostri piatti.
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Innanzitutto bisogna sfatare alcune false credenze, come ad esempio quella che questo sale venga dall’altopiano più alto del mondo. infatti questa tipologia di sale è estratta dall’enorme miniera Kewhra che si trova a sua dell’Himalaya, precisamente in Pakistan. Si tratta di un luogo mistico che si dice fosse stato scoperto da Alessandro Magno. In ogni caso non si trova nel cuore della montagna.
Inoltre il sale non viene raccolto a mano, come molte diciture dell’etichette affermano, ma con dei macchinari e con l’aiuto della ferrovia interna, considerando che annualmente vengono estratte circa 325 mila tonnellate di sale
Questa raffinata tipologia di sale è un ingrediente antichissimo, risalente a circa 220 milioni di anni fa. Proprio per questa ragione nel tempo ha inglobato alcuni minerali come lo zinco, il magnesio e l’ossido di ferro: sono queste sostanze che ne determinano la colorazione rosa.
Infatti come dimostrato con un esperimento dal chimico più famoso del web Dario Bressanini, che il sale rosa è semplicemente pieno di ruggine. Il chimico mediante reagenti applicati sul sale rosa ha dimostrato che la colorazione deriva dalla presenza elevata di ossido di ferro, in altre parole ruggine.
Bressanini e altri illustri chimici che avvalorano questa tesi, dimostrano chiaramente che il sale rosa dell’Himalaya, non ha nessuna proprietà benefica in più rispetto al sale bianco. Anzi se analizziamo le proprietà nutrizionali possiamo dedurre che sono peggiori in quanto ci sono elementi come il cadmio che è meglio evitare nell’alimentazione.
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Dunque il fascino dell’antico, dell’incontaminato e della purezza del sale rosa dell’Himalaya è solo una trovata pubblicitaria, un modo come l’altro per sponsorizzare un ingrediente che insaporisce come tanti altri.