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Lifestyle

I cinque Tibetani, come funziona l’elisir di lunga vita: il rituale da compiere ogni giorno

I cinque Tibetani, l’allenamento di cui si parla ormai ovunque è riconosciuto per le sue eccellenti proprietà. Fortifica il corpo e la mente.

Esercizio fisico (Pixabay)

I cinque tibetani, un rituale dalle numerose proprietà benefiche per il corpo e per la mente. Un elisir di benessere conosciuto in tutto il mondo. Vicino allo yoga, la pratica ha come scopo quello di riattivate i chakra: una serie di posizioni che se compiuti perfettamente assicurano benefici per il corpo intervenendo sulla longevità. 

I tibetani sono una serie di esercizi – cinque per l’appunto – da ripetere più volte prima di passare alla posizione successiva. Tra i principali benefici, ridistribuiscono l’energia all’interno dell’organismo. Importante il ruolo della respirazione, perché darà un’ottima dose di ossigeno al corpo. I movimenti inoltre aiutano a tonificare il corpo.

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I cinque tibetani, i movimenti per tonificare il corpo

I cinque tibetani (wisesociety.it)

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Scopriamo insieme come compiere i cinque movimenti che compongono l’elisir di lunga vita. A titolo esplicativo, guardate l’immagine sopra riportata.

  • La Ruota: Gambe parallele, posizione eretta, braccia aperte formando una croce ed occhi aperti che guardano un punto fisso. Iniziare a ruotare pur rimanendo sul posto. Se le prime volte questo crea vertigini è normale, ecco perché il numero di ripetizioni è soggettivo e dipende dalla vostra resistenza;
  • L’Angolo: posizione supina, sollevare le gambe formando un angolo retto. Braccia distese lungo in fianchi. Iniziare a sollevare le gambe e al contempo avvicinare il mento al petto. Ripetere più volte;
  • Il Ponte: quante volte si giocava così da piccoli! Ci si mette sul pavimento. Gambe distese in avanti, divaricate e busto ad angolo retto. Le braccia rimangono lungo i fianchi ed i palmi della mani appoggiate a terra. Si inspira premendo mani e talloni a terra mentre il bacino viene portato avanti e sollevato per formare un ponte;
  • L’arco: con le ginocchia a terra piegarsi all’indietro. Mani appoggiate sui glutei che vanno contratti durante l’operazione, si va delicatamente all’indietro e poi tornare al punto di partenza. Si alterna l’espirazione – e si flette la testa in avanti – ed inspirazione – la testa e spalle all’indietro. Viene inarcata solo la parte superiore del busto, senza spostare in avanti il bacino.

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  • La Montagna: mani a terra, busto perpendicolare al pavimento. Si inizia espirando, sollevare quindi il bacino in alto – il corpo sembrerà una V rovesciata, gambe e braccia tese. Inspirando il bacino viene abbassato ma non verso il pavimento, i glutei vengono contratti e restando con mani e piedi appoggiati sul pavimento. Espirando il bacino viene risollevato in alto.
Maria Longo

Nata a Catania nel 1987. Conseguita la Laurea Magistrale in Giurisprudenza con una tesi dal titolo “Matrimonio omosessuale: un’analisi comparatistica”, intraprende il percorso forense tra divorzi, procedimenti in Corte D’Appello e Commissione Tributaria. Parallelamente muove i primi passi in ambito giornalistico collaborando con alcune testate locali e scrivendo articoli di diritto con analisi approfondita sulle pronunce più autorevoli della Corte di Cassazione. Appassionata di fotografia, non rinuncia mai alla sua reflex che viaggia con lei, alla ricerca di dettagli da immortalare. Lingue parlate inglese, francese e spagnolo.