L’Ulivo è un albero molto prezioso nella nostra quotidianità. Senza olio e olive non sapremmo proprio come fare. Ma attenzione alla potatura
L’albero di Olivo o di Ulivo è uno degli arbusti più diffusi nelle macchia mediterranea. Il suo valore è talmente inestimabile da essere inserito fra le specie protette e tutelate in tutto il mondo. Ulivo o Olivo la terminologia è differente ma vanno bene tutte e due le definizioni, per indicare l’arbusto che produce le olive.
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È una pianta indispensabile per la nostra quotidianità, in quanto l’olio prodotto da suoi frutti è il più diffuso nelle nostre case. Inoltre è una vera prelibatezza rispetto agli altri oli prodotto in commercio, in quanto le sue proprietà sono molto più benefiche. Ma scopriamo qualcosa in più.
L’Ulivo è una pianta che fa parte della storia culturale delle civiltà che si sono sviluppate sul mediterraneo, ed è considerato sin dall’antichità un albero sacro, perché donato dalla dea Atena agli uomini. Anche nella cultura cristiana è rinomata la sua sacralità, infatti una leggenda narra che fosse nato sulla tomba di Adamo.
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L’albero di ulivo non richiede terreni profondi e ben si adatta ai terreni sassosi e terrazzati che guardano il mare, grazie a questa sua capacità di adattamento è tra le piante più coltivate in tutta l’area mediterranea. È molto facile da gestire tuttavia bisogna rispettare alcuni passaggi per assicurare alla pianta una crescita sana e duratura. Uno dei passaggi cruciali del suo trattamento è la potatura.
Questa operazione è molto delicata e non lascia spazio all’improvvisazione, dunque attenetevi ai passaggi che vi illustreremo. Una potatura ottimale innanzitutto non può prescindere dalla conoscenza dei rami della pianta.
I rami di prolungamento sono quelli dalla crescita obliqua, i succhioni che crescono nella parte vicino alla alta chioma, i polloni che si sviluppano dal tronco e infine rami fruttiferi quelli che l’anno successivo produrranno i frutti.
Il mese più adatto per eseguire la potatura è febbraio quando ancora non sono iniziate le prime fruttificazioni, e nel caso il clima è ancora troppo rigido si può posticipare fino a maggio. Quando procederete nella potatura dovrete lavorare sui getti che hanno ormai esaurito il la loro produzione di frutti. Il taglio deve essere netto è deciso, ovviamente l’attrezzatura deve essere ben sterilizzata.
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Un cenno particolare anche ai rami fruttiferi, ovvero quelli che assicureranno la produzione di frutti l’anno seguente. Si devono conservare i rami dal portamenti verticale e a medio vigore, in modo da garantire la fruttificazione su tutta la chioma.