La contaminazione da pesticidi arriva sulle nostre tavole. Dati sconcertanti

Siamo a conoscenza del reale impatto che i pesticidi hanno sui prodotti che portiamo a tavola? Ci sono dati allarmanti

Pesticidi in tavola? (Pixabay)
Pesticidi in tavola? (Pixabay)

Dei pesticidi ne sentiamo spesso parlare ma sappiamo cosa sono? Sostanzialmente sono delle sostanze chimiche, le quali vengono vaporizzate sui raccolti per eliminare ogni genere di fungo e batterio. Hanno lo scopo, quindi, di eliminare tutto quello che può nuocere le piante. Il loro utilizzo, però, è pericoloso per la biodiversità della terra, dato che inquinano il terreno e l’acqua. Sono sostanze utilizzate prevalentemente nell’agricoltura industriale, ed il loro effetto inquinante minaccia il 24,5% delle specie presenti sulla terra che sono in via d’estinzione o anche specie deboli. Inoltre, l’uso di pesticidi ha fatto diminuire il livello di impollinazione, le sostanze confondono gli insetti impollinatori, i quali non riconoscono il profumo delle piante. Numerosi studi hanno poi confermato come la loro presenza sia tossica anche per noi. In che modo?

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Pesticidi, frutta e verdura, cosa serviamo nei piatti?

Frutta (Pixabay)
Frutta (Pixabay)

L’uso di pesticidi ha portato, da un lato, dei benefici aumentando quantitativamente le produzioni agricole e zootecniche, dall’altro, il consumo eccessivo ha effetti negativi a lungo termine sull’ambiente, gli animali e anche sul nostro organismo. Ad esempio, esiste l’esposizione acuta ai pesticidi, rilevata in agricoltori e in coloro che si occupano dello stoccaggio o vivono nelle zone limitrofe.

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E noi altri? Chi non lavora nel settore agroalimentare o vive nelle zone vicine, in realtà, sono esposti comunque. Lo sono a causa dei residui presenti nel cibo, nell’acqua e nell’ambiente che ci circonda. Infatti, secondo i dati quando ingeriamo un po’ d’uva o della verdura, assumiamo insieme a tutte le proprietà benefiche, anche le sostanze tossiche.

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Secondo il report stilato da Legambiente con la collaborazione di Alce Nero, intitolato “Stop Pesticidi”, la contaminazione da pesticidi e fungicidi arriva fino alle nostre tavole. La frutta, anche quest’anno, è la categoria più contaminata, il 55,1% dei campioni analizzati contiene la presenza di almeno un pesticida.

La verdura, invece, presenta residui chimici solo nel 26,2% dei prodotti. Eppure, gli obiettivi in tema di biodiversità e sostenibilità si pongono il 2030 come data da raggiungere. I pesticidi si spera di riuscire a ridurli del 50%, così come fertilizzanti e antibiotici.

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Per raggiungere questi obiettivi è importante cambiare con determinazione la direzione che finora si è percorsa. I settori più inquinanti dovrebbero fare proprie le tecniche innovative, anche digitali, per prevenire il consumo eccessivo di sostanze chimiche.

Al lato negativo si contrappone sempre un aspetto positivo, infatti, in Italia la produzione Bio sta aumentando, anche la richiesta dei consumatori. 23 milioni di italiani almeno una volta nella loro routine hanno acquistato prodotti biologici. Una strada da percorre sempre di più.

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E noi cosa possiamo fare? Oltre ad adottare abitudini sostenibili, è importante anche lavare i prodotti che portiamo in tavola con maggiore attenzione, magari ricorrendo a prodotti green. Acqua salata e aceto sono ottimi per eliminare i pesticidi. Lascia i prodotti per 20 minuti in questa soluzione, solo l’aceto potrebbe rilasciare un odore e un sapore che non tutti gradiscono.

Quindi, puoi sostituirlo con il bicarbonato di sodio, 28 grammi in 1 lt di acqua, e secondo gli studi bastano solo 15 minuti per rimuovere le sostanze chimiche. Generalmente laviamo verdura a frutta solo per un paio di minuti, ma in realtà dovremmo seguire quando consigliato dagli esperti e procedere a lasciare in ammollo i prodotti per un tempo maggiore. Portiamo in tavola la sicurezza di ciò che mangiamo.

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