Acqua di cottura, perché sprecarla? I numerosi usi che non conoscevi ti sorprenderanno
3 anni fa
Acqua di cottura, perché sprecarla? Esistono tantissime opzioni utili per dare all’acqua un secondo uso, anche molto lontano da quello eminentemente culinario.
Acqua di cottura, quante volte l’hai sprecata? Siamo tanto abituati a cuocere la pasta, le uova e tanti altri alimenti quanto a buttarla subito dopo. Quello che non sappiamo è che l’acqua può ancora dare tanto, sono numerosi infatti i suoi usi alternativi. Un’occasione sia per ricavarne le proprietà che per evitare di prendere dell’altra acqua del rubinetto.
I suoi riutilizzi sono davvero molteplici e spaziano dal mondo della cucina a quella del giardinaggio. Strizza l’occhio anche al mondo beauty, non ci credi? Scopriamoli insieme, non te ne pentirai.
L’acqua di cottura può essere usata per assolvere a tantissime funzioni che vanno dalla cucina alla bellezza:
In cucina può essere impiegata per mettere a mollo i legumi, procedimento obbligatorio prima di cucinarli;
Una piccola quantità sull’impasto ne favorirà la lavorazione e lo renderà più elastico. Per una pizza più gustosa!
Anche per le pulizie si rivela un ottimo alleato: se ci sono delle pentole o padelle piene di sporco, basta metterle in ammollo con del detersivo e attendere che il composto faccia effetto, le stoviglie ne usciranno scrostate (lo sporco ostinato sarà facilissimo da rimuovere);
Per chi crede che il binomio acqua di cottura e bellezza sia fantascientifico dovrà ricredersi: è stato dimostrato infatti che può essere integrato nei propri rituali di bellezza di corpo e capelli. Se vuoi dei piedi morbidi o sgonfi dopo una giornata di lavoro, occorre munirsi di bacinella, versare l’acqua e aggiungere delle gocce di olio essenziale, a proprio piacimento. Risultati incredibili. Per avere capelli più morbidi, basta fare degli impacchi con l’acqua e lasciarli in posa per dieci minuti.
Se non vuoi usarla per i rituali di bellezza, si può sempre impiegare l’acqua di cottura per innaffiare le piante ma attenzione, accertarsi prima che si sia completamente raffreddata.
Nata a Catania nel 1987. Conseguita la Laurea Magistrale in Giurisprudenza con una tesi dal titolo “Matrimonio omosessuale: un’analisi comparatistica”, intraprende il percorso forense tra divorzi, procedimenti in Corte D’Appello e Commissione Tributaria. Parallelamente muove i primi passi in ambito giornalistico collaborando con alcune testate locali e scrivendo articoli di diritto con analisi approfondita sulle pronunce più autorevoli della Corte di Cassazione. Appassionata di fotografia, non rinuncia mai alla sua reflex che viaggia con lei, alla ricerca di dettagli da immortalare. Lingue parlate inglese, francese e spagnolo.