L’olio della frittura è estremamente inquinante, motivo per cui va smaltito nel modo corretto. Ecco il metodo per smaltirlo in maniera green.
Resistere alla frittura è un’impresa da pochi. Chi non ama i fritti? Che siano panzarotti, frittelle, una frittura di pesce o delle verdure in pastella, il fritto conquista davvero tutti. Ed è così che ci si arma di padella e olio pronti per il pranzo domenicale non così salutare, ma al quale non si può dire di no.
Al termine della frittura però arriva il momento di lavare i piatti e buttare via l’olio. Viene quindi spontaneo pensare di buttarlo nello scarico del lavandino, ma niente di più sbagliato. L’olio esausto infatti è una delle cose più inquinanti che non va assolutamente buttato via nel lavandino, poiché danneggerebbe gli scarichi oltre che l’ambiente.
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Quando si getta l’olio dello scarico del lavandino o nel wc, questo arriva inevitabilmente nei pozzi di acqua potabile e nei terreni dove sono coltivate le verdure che noi stessi mangiamo. L’olio esausto attraversando le tubature può raggiungere anche il mare, dove si fermerà in superficie a causa della sua densità, arrivando ad uccidere con molta facilità la fauna marina.
Purtroppo questa pratica, che sia per ignoranza o per pigrizia, è ancora molto diffusa e sono davvero in pochi a conoscere il modo corretto di smaltire l’olio esausto. A questo proposito oggi cercheremo di far conoscere il modo giusto di smaltire l’olio della frittura, così che tutti possano conoscerlo e fare il loro piccolo per un mondo più green.
Olio esausto: il metodo corretto per smaltirlo
Ora che conosciamo nel dettaglio i danni che lo smaltimento scorretto dell’olio esausto provoca all’ambiente, è arrivato il momento di capire cosa fare dell’olio utilizzato per la frittura.
L’olio della frittura, oltre a non essere organico e biodegradabile è anche pieno di scorie, ovvero i residui del cibo fritto, dovuto all’impanatura del pesce o delle frittelle. Non essendo biodegradabile, non si può gettare nel bidone dell’umido ma ha bisogno di un ciclo di riciclaggio molto particolare.
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Per gettarlo esistono diversi metodi che però consistono nella stessa pratica. Bisogna raccogliere l’olio e conservarlo in un contenitore richiudibile, va benissimo anche una bottiglia di plastica con tappo. Una volta raccolto l’olio e conservato, questo andrà smaltito negli appositi raccoglitori dell’olio esausto.
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Qui si aprono diverse strade. A seconda della città in cui si vive, il Comune predispone diversi metodi di smaltimento. Quel che c’è da sapere è che in ogni città sono presenti delle isole ecologiche in cui ci si può recare per buttare via l’olio. Ci sono poi dei centri addetti al ritiro, che in alcuni casi permettono lo smaltimento a domicilio.
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In alcuni comuni, poi, anche i maggiori supermercati sono predisposti per la raccolta dell’olio, così da facilitare lo smaltimento e renderlo possibile ad ogni cittadino, anche se sprovvisto di un auto. Esistono poi anche delle aziende che recuperano l’olio della frittura, riutilizzandolo per creare glicerina e biodiesel.