Dal 1 gennaio 2022 è vietato dare la caccia agli squali. La decisione volta a proteggere la specie, prevede anche multe salatissime.
E’ entrata in vigore poco più di un mese fa la normativa che ha messo finalmente al bando la caccia agli squali. Il Paese che ha assunto tale importante decisione, ha inteso tutelare uno degli animali fondamentali per tutto l’ecosistema marino e non. La protezione della specie è quindi ormai legge ma, proprio la normativa, prevede anche multe salatissime per chi la infrangerà. Dove sta accadendo tutto questo?
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E’ ritenuto uno degli animali più spaventosi e pericolosi al mondo ma, al tempo stesso, fondamentale per l’ambiente. Gli animali di tale specie infatti sono a capo della catena alimentare, riescono a mantenere stabili gli equilibri dell’ecosistema e regolano la presenza degli altri pesci in mare. E’ chiaro quindi quanto siano fondamentali per tutto il sistema marino e, per tale ragione, è altrettanto importante tutelarli. La normativa è stata lanciata nelle Hawaii ed ecco di cosa tratta.
A partire dagli inizi di questo 2022, il Governo delle Hawaii ha reso ufficialmente illegale cacciare ogni specie di squalo. La legge numero 533, in vigore dallo scorso 1 gennaio, è estesa a tutto l’arcipelago e prevede multe davvero salate per chi infrangerà la normativa. Le istituzioni hanno inteso compiere questa importante decisione con l’obiettivo di tutelare una specie già a rischio.
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Proprio pochi mesi fa, la Iucn (Unione mondiale per la conservazione della natura), aveva lanciato l’allarme dichiarando che un terzo della specie era a rischio a causa della pesca, dei cambiamenti climatici e di conseguenza della instabilità dei suoi habitat. A peggiorare la situazione anche la terribile pratica dello shark finning: in alcuni paesi asiatici, le pinne di tali animali vengono utilizzate in cucina per la preparazione di costose zuppe. E’ facile intuire il mercato attorno alle pinne e l’atroce indotto creatosi attorno all’animale.
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Per tutte queste ragioni, nelle Hawaii non sarà più possibile agire liberamente. La normativa prevede multe salate, partendo dai 400 euro e fino a raggiungere i 9000 euro. Si spera quindi che, tale decisione, possa tutelare la specie e sensibilizzare alla sua importanza.