Bonus mobili 2022, imperdibile occasione per arredare tutta casa. Come richiederlo e poter usufruire di questa opportunità

Bonus mobili 2022, un incentivo super accattivante stabilito dalla Legge di Bilancio, scopri come fare per richiederlo e valuta se rientri tra i beneficiari. 

Se vuoi arredare il tuo immobile non perder tempo, corri a vedere se ci sono delle splendide agevolazioni per farti compiere questo sforzo senza fatica. Si sa come l’acquisto di una casa sia una tappa fondamentale nella vita di ognuno quindi perché non analizzare tutto ciò che si può risparmiare? Lo Stato a tal proposito è intervenuto con la Legge di Bilancio apportando delle migliorie – come nel caso del bonus bollette – oppure prorogando altri incentivi.

Tra questi rientra il bonus mobili 2022 che è stato prorogato al 2024, altri due anni quindi per valutare se usufruirne o meno. Il tempo c’è, la titolarità pure? Scopriamo chi rientra in questa azzeccata manovra.

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Bonus mobili 2022, chi ne può beneficiare? I requisiti

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Per poter usufruire di questo servizio è necessario rispettare alcuni parametri stabiliti dalla Legge di Bilancio 2022:

• In primis, occorre indicare le spese che sono state sostenute nella dichiarazione dei redditi;
• Ovviamente spetta al contribuente che si è adoperato per il recupero del patrimonio edilizio, ottenendo apposita detrazione. Questo significa che se all’interno di una coppia, un coniuge si è occupato della ristrutturazione e l’altro dell’arredamento, nessuno dei due otterrà questo beneficio, è importante questo punto da tenere in considerazione per evitare cattive sorprese;
• Il bonus spetta a chi si è occupato della ristrutturazione sia su unità immobiliari residenziali che sulle parti comuni dei condomini. Ma va da sé che in quest’ultimo caso, anche il bonus mobili sarà applicabile solo sui beni che andranno ad occupare le parti comuni, ciascuno con la propria quota ma non possono esercitarlo per arredare la propria abitazione.

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Per poter chiedere il bonus mobili 2022 si dovranno presentare l’attestazione del pagamento nonché le fatture che dimostrino l’acquisto di tali beni. In alternativa lo scontrino fiscale che indichi ovviamente tutti i beni acquistati in modo da poter contestualizzare ed accertare le spese sostenute.