Dopo la pandemia torna la corsa dei tori e si teme per nuove vittime innocenti. C’è ancora più preoccupazione per la manifestazione in programma, ma perché è tra le più amate?
Ogni anno a Pamplona viene celebrata la festa di San Firmino, primo vescovo che fondò la chiesa ad Amiens. Tra i vari festeggiamenti, è tipica anche l’attività che prende il nome di Encierro, la corsa dei tori lunga circa 800 metri che termina una volta arrivati a plaza de toros. Celebrata sempre a luglio, il tutto dura pochi minuti, ma bastano a mietere vittime innocenti e a porre in serio pericolo tutti coloro che accorrono a guardare lo “spettacolo”. Dopo un periodo di pausa a causa del Covid e la conseguente pandemia, si ritornerà nelle strade.
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Tornano i festeggiamenti di San Firmino, paura e preoccupazione
L’Encierro risale ad origini medievali, quando i pastori portavano i tori nelle praterie e il mattino seguente, con l’aiuto delle persone che con pali e grida li aiutavano, spingevano i tori all’interno dei recinti. Con il passare del tempo si è poi modificata, infatti, oggi i tori corrono dietro le persone, che invece si posizionano davanti e scappano per non essere colpite.
Il gruppo di animali è caratterizzato da sei tori e otto buoi, seguiti da alcuni pastori per indirizzarli nella giusta direzione. I tori, successivamente alla corsa, durante la corrida del pomeriggio, vedono il loro destino terminare con la morte. Un gioco pericoloso dal terribile destino per i tori, ma anche rischioso per le persone che vi partecipano.
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Nel corso degli ultimi anni si è parlato tanto di quest’attività e in molti si sono fatti portavoce per far sì che si ponga fine tutelando gli animali e le persone. Le tradizioni, certo, sono importanti e affascinanti da seguire, ma non quando finiscono con l’uccisione di animali indifesi.
La speranza era di non assistere più a spettacoli del genere e durante gli ultimi due anni, i festeggiamenti erano stati sospesi causa Covid. Ma le strade di Pamplona quest’anno torneranno a essere gremite per la festa di San Firmino. Tra l’altro quest’anno, non solo si ritorna dopo lo stop, ma lo si fa anche in corrispondenza del centenario dell’inaugurazione della Plaza de Toros.
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La festa dura nove giorni e ha sempre attirato migliaia di curiosi e visitatori, quest’anno inizierà il 6 luglio. Le campagne promozionali sono già partite e sono tutte basate sul divertimento e sulla possibilità di vivere istanti adrenalinici. Ma, nessuno fa cenno alla realtà crudele e alla pericolosità dell’Encierro.
La corsa causa sempre feriti, ma anche morti, poiché non tutti sono così bravi da sfuggire ai tori e vengono incornati. Contemporaneamente riprendono anche le corride, e come definito dagli stessi organizzatori locali, rappresentano il fulcro dei festeggiamenti.
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Mai avremmo pensato di poter rimpiangere il lockdown, ma, il solo pensiero che a distanza di pochi mesi si ritornerà a compiere gli stessi immorali gesti, in un certo senso ci fa pentire di essere tornati alla normalità. Soprattutto se tornare alla normalità significa continuare a seguire direzioni sbagliate, invece di propendere per la tutela degli animali.