Il giardinaggio ha un effetto collaterale: sporcarsi ha un significato ben preciso, nonostante l’essere umano si sia, nel tempo, allontanato dalla natura.
Il giardinaggio ha un effetto collaterale: sporcarsi ha un significato ben preciso, nonostante l’essere umano si sia, nel tempo, allontanato dalla natura. L’essere umano è una specie vivente abituata a vivere in mezzo alla natura ma, nei secoli, con lo sviluppo delle società e della tecnologia, l’habitat degli uomini si è modificato portandoli ad allontanarsi dal verde. Eppure, per coltivare ed accrescere il nostro benessere psichico, il contatto con la natura è fondamentale.
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Nel terreno sono presenti antidepressivi naturali. Questi possono migliorare il nostro umore, rendendoci più rilassati e felici. Non solo il terreno, ma anche il contatto con gli animali e l’aria pulita tendono a renderci meno stressati. Trascorrere molto tempo chiusi fra le quattro mura delle nostre abitazioni, spesso anche molto piccole, ha degli effetti molto negativi sulla nostra psiche. Ma vediamo in che modo la natura ci è d’aiuto.
Contato con la natura, perché sporcarsi fa bene, l’effetto del giardinaggio
Durante questi anni di pandemia in cui siamo stati tutti costretti a stare a casa per la maggior parte del nostro tempo, abbiamo quasi tutto vissuto sulla nostra pelle gli effetti devastanti del non poter uscire fuori di casa. Tra gli effetti negativi, emergono principalmente l’insonnia, la depressione, l’ansia e i problemi relazionali. In contrapposizione, quindi, con gli effetti negativi del chiudersi in casa, passare molto tempo in mezzo alla natura ha invece degli effetti positivi.
In particolare, il contatto con il terreno rende felici Sporcarsi fa bene all’animo. Se facciamo un balzo indietro nel tempo e torniamo a quando eravamo bambini, sicuramente tutti noi ricordiamo quanto fosse divertente toccare con le mani il terreno o la sabbia. Oppure, chi può dimenticare le piacevoli sensazioni che provavamo quando ci rotolavamo sui terreni sporchi e polverosi senza alcun problema?
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La serenità è legata alla natura, ma gli scienziati hanno scoperto di più
All’epoca, era tutto nuovo e divertente, poiché in età infantile ogni cosa è una scoperta. Ma queste belle sensazioni, che tornano a galla pensando al nostro contatto infantile con il terreno e la natura, sono semplici ricordi, piacevoli solo perché legati all’età dell’innocenza. Ma c’è una spiegazione scientifica che associa la natura a sensazioni positive? In realtà, un fondamento scientifico esiste.
Infatti, la sensazione positiva che abbiamo pensando alla natura è legato a un microbo, presente nel terreno, che ha effetti benefici sul nostro umore e stimola il rilascio della serotonina, l’ormone della felicità per eccellenza. Il microbo si chiama Mycobacterium vaccae. Questo nome deriva dal fatto che è stato isolato per la prima volta nello sterco di una mucca. Ricercatori di Bristol, qualche anno fa, hanno condotto uno studio che ha dimostrato come questo microbo abbia effetti positivi sul cervello umano.
Il microbo sembrerebbe portare a essere più rilassati e felici, e a risentire meno dello stress. Gli effetti sono stati analizzati su pazienti malati di cancro, i quali hanno riportato un generale miglioramento della qualità della vita e una tendenza minore al nervosismo. Quindi, sembrerebbe che questo microbo sia un antidepressivo naturale, privo di effetti collaterali che invece possono essere provocati dagli antidepressivi prodotti in laboratorio.
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Infatti, questi ultimi sono tendenti a far sviluppare dipendenze. Ecco spiegato quindi perché le persone che sono costantemente a contatto con la natura e con gli animali tendono a essere più rilassati e felici. Tutto grazie al microbo presente nei terreni, il quale stimola il rilascio di serotonina e il cui effetto dura per circa tre settimane. Alla luce di ciò cerchiamo, per quanto possibile, di fuggire dal tran-tran delle città, dallo smog, e immergiamoci nella natura per stimolare il rilascio di serotonina!
