Classificata per la prima volta in Giappone alla fine degli anni ’80, l’alga Marimo è diffusa soprattutto nell’emisfero boreale ed ha acquisito discreta fama negli ultimi per la sua particolare conformazione. Vediamola insieme.
(Alga Marimo, @piante_design, by Instagram Downloader)
Il nome dell’alga, Marimo, deriva dal Giapponese Mari-Mo costituito d Mari, ovvero pallina e Mo, sostantivo generalmente usato per le piante d’acqua. È conosciuta anche con il nome di Cladofora o sasso-pianta o alga a palla. Quest’alga verde sceglie come suo habitat principalmente gli specchi d’acqua dolce.
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Le sue colonie sono geograficamente estese in soli tre stati, il Giappone, l’Estonia e l’Islanda. Ma perché ha conquistato negli ultimi anni tanta fama al punto da suscitare l’interesse del mercato occidentale? Partiamo dalla simbologia associata a questo organismo e passiamo poi in rassegna gli usi possibili che se ne possono fare.
L’alga che sfida il tempo e la gravità
Dall’aspetto spugnoso e dal colore verde brillante, questa pallina ha un in media un diametro di circa 6 cm e continua a crescere molto lentamente nel tempo. Ma quanto dura in media un esemplare di alga marimo? La risposta farà sussultare: in media questa piccola alga vanta un ciclo biologico di circa 200 anni.
Distesa sui fondali fangosi dei laghi, quest’alga a forma di palla ha ispirato una famosa leggenda del folclore giapponese dalle note suggestive e toccanti. Il Marimo è infatti considerato simbolo di amore, fortuna e longevità, proprio per il suo ciclo vitale.
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La mitologia giapponese narra la storia di due amanti che, vedendo osteggiata la propria unione dalle rispettive famiglie, decisero di recarsi sulle rive del lago Akan, in Giappone, dove crescono numerose queste alghe. Una volta giunti sulla riva del lago, leggenda narra che tuffandosi nel lago trasformano i loro cuori in Marimo per garantire alla loro unione longevità e libertà.
Il suo valore profetico la rende un dono carico di significato. In Giappone è simbolo di amore, è d’uso infatti regalare l’alga alla persona con cui vorresti passare il resto della tua vita. Tornando invece alla natura di questo particolare organismo, altro aspetto originale è rappresentato dalla particolare danza in cui si cimenta durante l’attività di fotosintesi clorofilliana.
Di giorno, con la luce del sole e quindi durante l’assorbimento delle energie vitali, l’alga sviluppa sulla propria superficie una seria di piccole bolle, o sacche, di ossigeno. Queste ultime, a causa del peso irrisorio dell’alga, riescono a sollevarla dal fondale del lago facendola fluttuare nell’acqua secondo bizzarre traiettorie.
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Come prendersi cura dell’alga Marimo? E quali sono, oltre quello di dono, gli usi più gettonati? Per coltivare la piccola alga in casa è sufficiente inserirla in un vasetto di vetro con acqua fresca da cambiare ogni 15 giorni. Ogni settimana è bene aggiungere un pò di acqua frizzante all’interno del contenitore per permettere all’alga di trasformare l’anidride carbonica in ossigeno. È bene evitare l’esposizione del vasetto al sole diretto, altrimenti cambierà colore in marrone.
Altro uso dell’alga, oltre a quello decorativo legato all’home design, è legato alla possibilità di porla all’interno degli acquari. è infatti un ottima fonte di ossigeno e rappresenta un alleato per i gamberetti d’acqua dolce.