Le piante grasse sono fra le più resistenti del mondo vegetale. Abituate a periodi di grande siccità mostrano tuttavia di avere dei punti deboli. Scopriamoli.
Le piante grasse, con il nome scientifico di piante succulente, sono degli organismi vegetali dotati di particolari tessuti in grado di assorbire grandi quantità d’acqua durante periodi piovosi e ridistribuirla poi durante i periodi di siccità alle parti più bisognose.
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Abituate al sole diretto queste piante hanno sviluppato una serie di accorgimenti straordinari per ridurre al minimo la perdita d’acqua incamerata nel corso del tempo. Il fusto di queste piante è infatti la sede principale dell’attività di fotosintesi. Le foglie propriamente conosciute sono infatti assenti in questi organismi che invece presentano delle escrescenze apicali di forma sferica o compatta.
Piante resistenti ma non immortali
Per ridurre il dispendio idrico producono cere e peluria sulla superficie delle loro “foglie” per ricrearvi attorno un microclima umido in grado di ridurre la perdita d’acqua che gli servirà nei periodi di maggiore siccità. Insomma, le piante succulente sono la prova vivente dello spirito di sopravvivenza nel mondo vegetale!
Ma sono davvero così resistenti? Quando teniamo le piante grasse negli interni delle nostre case, volenti o nolenti le sottoponiamo ad un grande stress. Per il motivo analizzato sopra, queste possono andare incontro a marcescenza perchè i nostri ambienti sono manchevoli di alcune condizioni essenziali alla loro sopravvivenza.
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Queste piante, trovandosi a vivere il clima temperato dei nostri appartamenti, non hanno modo di riutilizzare l’acqua incamerata dalle loro foglie. La mancanza di periodi di grande siccità e, soprattutto, la carenza di esposizione diretta al sole, sono fra i fattori responsabili di malattia della pianta.
Ma vediamo come curare una pianta grassa e provare a rianimarla. La prima cosa da fare sarà andare a ispezionare le radici della pianta e togliere, se presenti, quelle annerite. Attenzione a non svolgere questo delicato procedimento sotto la luce del sole, in questo caso, avversa. Attendi che asciughi lasciandola fuori dal vaso e, passati 5 giorni, piantala nuovamente utilizzando un nuovo terriccio.
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Assicurati che il nuovo terreno sia drenante e non eccessivamente compatto. Una volta piantata assicuragli, se tenuta dentro casa, un’esposizione di almeno 6 ore al giorno alla luce del sole, che sia diretta o filtrata non è rilevante, purché gli arrivi. Attenzione alle innaffiature: rifornisci la tua pianta di acqua solo successivamente alla raggiunta secchezza da parte del terreno. Te ne accorgerai per il colore chiaro presentato dalla terra. Infine, concimala ogni 4 mesi.