Il limone è un albero fra i più apprezzati per estetica e profumazione. Come tutte le piante però necessita di cure da mettere in pratica per favorirne il benessere. Scopriamo come innaffiarlo correttamente.
Di origini asiatiche, il limone è una pianta che gli studi genetici ufficiali hanno caratterizzato come “ibrida”, derivata cioè dall’unione di cedro e arancio. L’albero raggiunge dai 3 ai 6 metri di altezza e le varietà di specie di pianta di limone contate dalla sua famiglia di appartenenza, quella delle Rutaceae, sono molteplici.
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Pianta prodigiosa dalle proprietà eclettiche e benefiche, dovute soprattutto alla presenza di acido citrico nei suoi frutti, il limone rappresenta un ornamento fondamentale per molti giardini e colture, soprattutto per i prodotti che regala. I limoni infatti, come è noto, sono un elemento molto gettonato in materia alimentare.
Come per quasi tutte le piante in generale, il limone odia i ristagni d’acqua e teme fortemente la siccità. Buona norma è quindi quella di osservare attentamente il terreno prima di procedere con l’irrigazione. Ideale sarebbe sottoporre il limone a nuova innaffiatura una volta seccatosi il terreno per circa i 4 cm di profondità superficiali.
Abituato ad un clima fra il tropicale e il mediterraneo, date le sue origini, il limone teme l’eccessiva irrigazione: l’acqua troppo abbondante rischierebbe di segnare ineluttabilmente il destino delle sue radici votandole alla marcescenza. Al contrario ma in modo analogo, l’eccessiva siccità rischierebbe di farle seccare.
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In linea generale possiamo utilizzare le stagioni per orientarci. In piena estate l’innaffiatura dovrà essere più frequente ma sempre legata all’osservazione dello stato del terriccio, in inverno, invece, potrà seguire un andamento sporadico in quanto la pianta verserà in stato di dormienza.
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Per i limoni coltivati in vaso è bene annotare che la frequenza per l’idratazione della pianta è di circa una volta alla settimana con acqua abbondante. Se il limone è in vaso, infatti, necessiterà di un innaffiatura anche ogni 3/4 giorni, questo perché, essendo minore l’esenzione del terreno in cui è impiantato, il terriccio andrà più facilmente in contro a secchezza. Buona coltivazione quindi, e attenzione, sempre, al terreno!