La melanzana è ampiamente presenti nella dieta mediterranea. Ma conosciamo davvero questo alimento? Osserviamo più da vicino la melanzana.
Le melanzana proviene dalla Cina ed è giunta a noi grazie all’importazione araba che VII secolo la rese famosa in Medio oriente e nel Mediterraneo. Nel medioevo era in uso aggiungere il prefisso melo innanzi agli alimenti di lontana provenienza, come il melograno ad esempio. In alcune regioni d’Italia il suffisso si è trasformato in petro per cui, dall’arabo “badinjan”, nome conferito alla melanzana, si otteneva “petro-badinjan” diventato poi “petronciano”.
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In alcune zone d’Italia è infatti ancora possibile imbattersi in questo nome particolare in riferimento a quella che poi, per paraetimologia, è diventata la melanzana. Interessante è notare come il nome melanzana abbia avuto origine da credenze non proprio felici legate al vegetale.
La melanzana meritò questo nome, oltre che per vari processi linguistici d’adattamento geografico, per l’assonanza con “mela non sana”. Popolarmente infatti la melanzana suscitava non poco scetticismo e superstizione per il fatto che non si potesse mangiare cruda e che, dopo il taglio, annerisse. Si diceva che provocasse turbe psichiche, disturbi intestinali e, nel medioevo, che fosse addirittura foriera i peste.
Ma qual è la natura di quest’ortaggio? Siamo in presenza di una verdura o di un frutto quando abbiamo per le mani una melanzana? La melanzana, col nome scientifico di Solanum melongena, è unapianta angiosperma dicotiledone appartenente alla famiglia delle Solanaceae, coltivata per il frutto commestibile.
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Alla famiglia delle Solanaceae appartengono anche pomodori e peperoni che, a livello biologico e scientifico, così come la melanzana, andrebbero considerati frutti. Questo per via del modo in cui crescono: si sviluppano dal fiore di una pianta e contengono i semi necessari alla sua riproduzione.
Le verdure invece crescono dalle radici, dalle foglie o dagli steli della pianta, non dal fiore. La melanzana merita il nome di verdura più per le consuetudini culinarie legate ad essa. È infatti opportuno mitigare il suo sapore amaro attraverso varie tecniche di cottura che la rendono protagonista di numerosi piatti della cucina mediterranea.
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Ad esser meticolosi, la melanzana meriterebbe la classificazione biologica di “bacca”, così come il melone e i cetrioli, ad esempio. Le bacche infatti, sono propriamente i frutti provenienti da un unico fiore. La melanzana oltre ad essere un ottima pietanza, apporta numerosi benefici al nostro organismo.
A livello energetico conta circa 41 kcl per 100g di prodotto, ed è utile alla diuresi e all’intestino. Consegna poi numerosi minerali e vitamine al nostro organismo ed è fonte di fibre. Sventata la potenziale sciagura legata a questa bacca violacea, non ci resta che farne degli squisiti piatti, buon appetito!