Energie: di cosa ha bisogno l’Europa in questo momento e cosa ci insegnano i giorni bui che stiamo affrontando
La guerra in Ucraina ha rotto gli equilibri mondiali. L’invasione russa ha creato una serie di avvenimenti a catena, non ancora terminati per altro, di cui tutto il mondo pagherà le conseguenze. Non solo per le vittime, le distruzioni, ma anche e soprattutto per le relazioni internazionali e le forniture di cui la Russia è partner attivo.
La grande preoccupazione di questi giorni è sul gas anche se i governi tranquillizzano. Non ci saranno ripercussioni per i cittadini. Ci si guarda già intorno verso altri mercati e fornitori. Quali saranno dunque i risvolti energetici di questa guerra? Impossibile dirlo con precisione ora ma di certo tutto questo sta insegnando all’Europa una cosa: la strada intrapresa molti anni fa che continua ancora oggi è più che giusta.
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Il riferimento è alla sostenibilità ecologica, obiettivo da perseguire per permettere agli stati membri non solo di essere indipendenti ma anche di preservare la pace e la democrazia. Erano proprio questi gli intendi dei padri fondatori dell’Europa che nella sua formazione puntavano alla stabilità politica con la pace tra gli stati ma anche ad un potere energetico con fonti accessibili a tutti.
In questo percorso oggi a che punto stiamo? Gli intenti di Altiero Spinelli non sono stati messi da parte, anzi. Sono stati perseguiti con grande attenzione tanto che oggi l’Unione Europea si trova nella fase, iniziata nel 2019, della messa in campo della strategia del Green New Deal che ha come obiettivo ultimo l’Europa a zero emissioni.
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Una meta non facile da raggiungere ma che mette in campo nuove strategie di utilizzo dell’energia e nuove modalità di approvvigionamento. Per avere una totale indipendenza economica ci si deve affidare non più alle energie fossili che il Vecchio Continente non possiede affatto ma a quelle rinnovabili del sole e del vento che sono naturali e disposizione di tutti.
Solo in questo modo, dunque, non avremo più bisogno del sostegno dei russi, degli arabi o dei texani dichiarando la sovranità energetica suprema e scongiurando il rischio di guerre in favore di gas e uranio. Partendo da questo le strategie europee prevedono l’adozione di sistemi diversi ed innovati in favore di un’economia circolare promuovendo l’agricoltura bio e l’edilizia sostenibile, a tutela della biodiversità.
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Tutto questo descrive un nuovo modello energetico non solo più green e meno speculativo ma più vicino alle esigenze della gente e al benessere dell’uomo. Proprio con questi presupposti e alla luce della situazione buia che stiamo vivendo, si rende necessaria l’accelerazione verso le fonti rinnovabili ed un abbandono graduale dei fossili come gas, carbone, petrolio e uranio.