La Primula è un fiore stupendo che però richiede delle cure attente, a partire dall’innaffiatura. Il miglior metodo è questo, scoprilo anche tu.
La Primula è una pianta che rientra nella famiglia delle Primulaceae e che proviene da zone come Asia e America. Il nome è strettamente correlato al suo periodo di fioritura, deriva da primus e indica la precocità con cui fiorisce subito dopo la fine delle gelate. Anticipa addirittura la comparsa dell’erba nei prati. Sono considerate il segnale inequivocabile che ormai la primavera sta per arrivare. Ma, come vanno curate e soprattutto innaffiate?
Allunga il periodo di fioritura, la tua primula va innaffiata così
La primula è quindi una pianta erbacea molto diffusa, che può raggiungere anche i 30 cm di altezza. Le foglie sono rotonde con il margine dentato e leggermente ondulato.
Vanno a formare una sorta di piccolo cespuglio da cui si erge un lungo stelo a forma di ombrello su cui si forma l’infiorescenza, profumata grande e dai colori più diversi.
Possiamo trovarne di due tipologie, una dalla fioritura molto tardiva ed invernale-primaverile, e un’altra dalla fioritura estivo-autunnale.
E’ una pianta perenne che talvolta viene coltivata anche come annuale, proprio per la bellezza delle infiorescenze e per la facilità di coltivazione.
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Generalmente è importante seguire tre regole base che prevedono la presenza di un terreno drenante, deve essere posizionata in una zona di mezz’ombra e con temperature non troppo calde.
La maggior parte delle tipologie di questa pianta necessita di un innaffiatura regolare, ma a patto che si seguano alcuni passaggi fondamentali.
Infatti, una carenza di acqua, così come una sua eccessiva somministrazione può determinare la morte o lo sviluppo di questo fiore. Il trucco sta nel controllare sempre prima il terreno.
Innaffia qualora quest’ultimo appaia asciutto e secco al tatto, almeno per i primi centimetri in superficie. La varietà più diffusa è la primula inglese, che prende il nome di Vulgaris.
Questa tipologia arriva a 10-15cm di altezza, fiorisce a inizio primavera e il colore generalmente è giallo chiaro, ottima per la coltivazione in vaso.
La Primula vulgaris, inoltre, richiede un innaffiatura regolare. Per far si che l’acqua arrivi fin alle radici, il metodo migliore è l’innaffiatura per immersione.
Basta immergere la pianta in una bacinella piena di acqua. C’è poi la Primula himalayana, che predilige terreno umidi.
Può crescere anche in luoghi bassi con pochi centimetri di acqua e con un elevata presenza di umidità. I fiori sono a campana e molto profumati, sbocciano in primavera o in estate.
Ciò che di certo accomuna tutte le specie è il fattore del quantitativo di acqua. L’importante è non abbondare, non tanto con il quantitativo che le diamo, ma la frequenza con cui lo facciamo.
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Non dobbiamo farlo più spesso del necessario, poiché le radici delle primule potrebbero ammalarsi e presentare marciume radicale, che poi si estenderà al resto della pianta.
Qualora tu stia eccedendo con le innaffiature, le foglie inizieranno a ingiallire e a morire. Inoltre, un tasso elevato di umidità potrebbe causare la formazione di malattie batteriche.
Contrariamente, se non ricevono abbastanza acqua, i problemi sono per di più fogliari. Queste scoloriranno, potrebbero apparire appassite e conseguentemente cadere.
Inoltre, potrai capire che ha bisogno di più acqua nel momento in cui la crescita sarà lenta ed anche i fiori che spuntano diminuiscono man mano.
Il consiglio resta senz’altro controllare il terreno con la mano per poter capire di cosa ha bisogno esattamente la nostra primula. In questo modo adotterai il metodo giusto per la tua primula, scegliendo un’innaffiatura perfetta. Fallo e ti regalerà dei fiori magnifici.