Conflitto Russia-Ucraina : le ripercussioni sul mondo segnano una strada senza ritorno che preoccupa tutti
Il conflitto, che prosegue senza sosta, tra Russa ed Ucraina, sta evidenziando giorno dopo giorno diversi problemi e mancanze. Le ripercussioni di questo conflitto, infatti, avranno dimensioni enormi, purtroppo nel mondo intero. Non solo per le persone, ma anche per gli animali e la coltivazione. La situazione che sta vivendo il popolo ucraino è indescrivibile, lontana persino da ogni fantascienza. Un popolo piegato in due che con molta dignità sta continuando a lottare, nonostante sia intrappolato tra le macerie. Edifici pubblici e monumenti sono stati annientati dalle bombe, persino case ed ospedali non esistono più. Gli uomini hanno deciso di rimanere, per contrastare l’invasione Russa. A scappare dalle loro case, nel gelo freddo della notte, sono per lo più le donne ed i bambini, le persone molto malate ma anche gli animali.
Il conflitto e l’effetto domino sul mondo intero
I bombardati distruggono tutto, i centri di allevamento, le fattorie, i campi coltivati, anche per loro spesso sembra non esserci scampo. Infatti, il più delle volte, gli animali scappano impauriti, senza una meta o un posto dove stare. Ma le ripercussioni di questa assurda guerra, come già detto, cadono irrimediabilmente su tutti gli stati del mondo, su ognuno di noi.
Il nostro paese, in primis, si trova già in una situazione di sofferenza per quel che riguarda il settore dell’energia elettrica e del petrolio. Noi siamo totalmente dipendenti dalla Russia e questa guerra rischia di ricadere su di noi con problemi molto seri. Il prezzo del carburante in pochissimo tempo ha raggiunto costi che si sono quasi raddoppiati, stessa cosa per il gas, ovviamente. Costi che molte persone non si possono permettere più di sostenere. Non solo, a destare molta preoccupazione, è anche il settore dell’ allevamento e la coltivazione.
Tutti i mangimi per gli animali vengono acquistati dalla Russia, come anche i prodotti per la coltivazione. Facendo riferimento alla situazione attuale, se dovesse continuare così, in meno di 20 giorni non avremo più mangimi per i nostri animali, che in quel caso saranno destinati alla macellazione.
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Una brutta situazione quella che questo conflitto ha tirato addosso a molti Stati e che sembra non dare cenni di miglioramento. I nostri animali rischiano grosso, senza cibo non possono durare molto e tutto l’allevamento finirà per andare in blocco. Questo si traduce in nessuna produzione di carne per l’alimentazione, ne di tutti i derivati degli animali. Niente uova, niente latte o latticini. La mancanza di mangime significherebbe, oltretutto, che i capi di bestiame saranno, per le aziende un grosso peso, un grosso costo da sostenere senza averne le risorse.
L’ Europa dell’Est, come tutti sanno, rappresenta una grande fonte di esportazione per le materie prime agricole, come ad esempio, il mais, utilizzato per la produzione di mangimi destinati all’allevamento del bestiame. Si tratta di una catena alimentare fondamentale che rischia di spezzarsi all’improvviso. Oltre al grave danno economico e produttivo per il nostro paese, già abbastanza provato dagli ultimi anni, desta preoccupazione la sorte di tutto questo bestiame. Che ne sarà di loro?
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Il Presidente di Assalzoo, in un comunicato stampa, ha mostrato la sua preoccupazione circa questa situazione, chiedendo apertamente che si trovino soluzioni alternative per l’acquisto delle materie prime, per evitare il blocco della produzione dei mangimi, che comporterebbe conseguenze terribili per noi, per il nostro territorio e per i nostri animali. Il Presidente ha chiesto un intervento del Governo per favorire l’acquisto di prodotti, come il mais, da altri paesi, come gli Stati Uniti o l’Argentina.