Dietro i mandorli in fiore c’è una fantastica leggenda che richiama la mitologia greca. La primavera si risveglia ed anche l’amore, scopriamo di cosa si tratta
Il mandorlo, chiamato anche Prunus dulcis, è una pianta molto longeva che nell’aspetto estetico richiama il pesco, ma la differenza sta nella grandezza delle foglie che sono più piccole. Dall’albero otteniamo i frutti, ovvero le mandorle, che è tra le tipologie di frutta secca più amate. Ricca di benefici e ottima nel sapore, rappresentano uno spuntino ideale, grazie all’Omega3 e la vitamina B. E’ davvero affascinante da ammirare, soprattutto fiorito, inoltre, nasconde una leggenda pazzesca.
L’albero di mandorlo è originario dell’Asia, ma era diffuso nell’antica Grecia e nell’Impero Romano. Oggi, è possibile trovarlo ovunque e fino agli anni ’50 l’Italia deteneva il primato per la produzione di mandorle.
Non è molto difficile di coltivazione, anzi, con gli accorgimenti giusti è possibile inserirlo nel nostro orto per poter ricavare da soli i suoi splendidi frutti.
Con la fine dei mesi più freddi, ci prepariamo alla primavera, le giornate si allungano, il sole si mostra meno timido in cielo. La natura si risveglia colorando e profumando le nostre giornate.
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I primi a sbocciare dopo l’inverno sono i fiori di mandorlo, i quali con la loro bellezza ci segnalano come manchi poco ad una stagione che in molti apprezzano.
I fiori sono bianchi e rosa e secondo la simbologia delle piante rappresentano il ritorno alla vita, la speranza. Inoltre, alla sua fioritura da lunghissimi anni è legata una leggenda sensazionale.
I mandorli in fiore sono infatti connessi alla storia d’amore tra Acamante, eroe greco, e Fillide, principessa. Secondo la mitologia, durante il viaggio verso Troia, l’eroe conobbe la principessa.
L’amore tra Fillide e il suo valoroso eroe fu a primo sguardo, durante una sosta del viaggio a Tracia. Ma, Acamante doveva andare a combattere a Troia. I due quindi si separarono.
La principessa Fillide lo aspettò per dieci anni e quando poi venne a conoscenza della caduta di Troia, il dolore fu insopportabile. Credendo di aver perso per sempre il suo amato, si lasciò morire dal dolore.
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La dea Atena fu così commossa da questa storia che trasformò Fillide in un mandorlo. Acamante, sopravvissuto alla guerra, quando venne a sapere quanto successo, si recò dalla sua amata.
Giunto davanti il mandorlo si lasciò andare al dolore, abbracciandolo con amore pensando alla sua amata. Fillide, in risposta, fece spuntare dei piccoli fiori bianchi sui rami.
Una storia d’amore bellissima che si lega simbolicamente alla fioritura del mandorlo. Ora quando lo guarderemo fiorire sapremo dell’amore tra Fillide e Acamante.
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