Il pianeta terra è in questi decenni al centro del dibattito politico contemporaneo. Il tema: la tutela dell’ambiente e la riduzione dei cambiamenti atmosferici apportati dalle alterazione climatiche. Cosa possiamo fare noi intanto?
Il pianeta terra, la nostra casa, vede in questi tempi messa a repentaglio la propria incolumità. I fattori sono diversi ma alla base di tutti c’è un sistema di produzione che promuove politiche di sfruttamento delle risorse territoriali e, quindi, ambientali.
Il cambiamento climatico è uno dei primi effetti ad essere finalmente riuscito a farci mettere le mani nei capelli anche se, purtroppo, non basta. Ma cosa possiamo fare intanto nel nostro piccolo per evitare la catastrofe?
Il pianeta terra: salvaguardia e cura in compendio
Alcuni studiosi dell’Università di Leeds insieme agli ingegneri di Arup, società specializzata nell’ingegneria edile, e alle città membro del network globale C40, hanno stilato un piccolo compedio dalle grandi potenzialità per permetterci in piccolo di curare l’ambiente.
In particolare hanno editato una lista di 6 azioni da mettere in pratica quotidianamente per combattere gli effetti devastanti del cambiamento climatico. Lo studio è stato pubblicato in questi giorni per promuovere e sostenere il movimento britannico Take the jump, di portata globale, per la salvaguardia ambientale.
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Partire dal singolo per arrivare al mondo, questa è la massima che emerge dallo studio. Si stima, infatti, che da qui al 2030 i maggiori responsabili della riduzione delle emissioni, saremo noi, i cittadini. Il 25/27% dei risparmi è infatti in mano nostra ma l’impatto che la nostra domanda di beni e servizi, insieme al suo indirizzamento, genera, copre una percentuale ben più ampia. Siamo di fatto noi ad indirizzare le scelte di governi e industrie.
Scopriamo allora quali sono le azioni da mettere in atto per evitare la catastrofe ecologica. Il movimento invita la popolazione mondiale alla mobilitazione, e lo fa proponendo, abbiamo detto, sei, semplici, passi. Al primo punto c’è l’adozione di una dieta plant-based in grado di ridurre gli sprechi e favorire il consumo vegetale.
La seconda preziosa mossa ci suggerisce di non comprare più di tre capi all’anno per creare una riduzione del consumo, e quindi del lavoro, nelle filere industriali, principali attrici dello sfruttamento ambientale. Per lo stesso motivo e per evitare la produzione massiccia di scarti elettronici da smaltire, al terzo punto c’è l’invito ad usare i propri congegni elettronici per almeno 7 anni e poi, in caso, sostituirli.
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Il quarto punto è contro l’inquinamento del cielo: è bene non prendere più di un volo a corto raggio ogni 3 anni e un volo a lungo raggio ogni 8. Al quinto punto c’è l’invito a non utilizzare veicoli a motore, ma laddove è davvero necessario, la regola è di tenere la propria macchina in buono stato il più a lungo possibile, non sostituirla spesso. Nel sesto punto c’è il cosiglio di passare all’energia green per la propria abitazione istallando dei pannelli solari, ad esempio.
Seguendo pedissequamente queste istruzioni si calcola che riusciremmo ad ottenere un quarto della riduzione necessaria di emissioni. Un bel traguardo da raggiungere partendo dal nostro piccolo ma fondamentale contributo.