Inquinamento, gli smartphone tra le cause principali: i dati sono allarmanti e lasciano davvero poco da fare. La situazione è problematica.
Siamo abituati a convivere con gli smartphone, chi ormai non ne possiede uno? Forse solo le vecchie generazioni, anche se i brand più rinomati si sono prodigati nell’ideare uno smartphone adatto a loro. L’uso smodato lo conosciamo tutti, così come il suo utilizzo. In Italia – rispetto a tanti altri paesi – vi è un “cultura del cellulare” che comporta nel volere sempre l’ultimo modello.
Un continuo cambiare che sicuramente nuoce al pianeta. I mucchi di smartphone sono davvero nocivi e possono compromettere la salute di tutti noi, i dati che provengono sul punto sono agghiaccianti.
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La società Deloitte ha stilato un report per quanto riguarda il rapporto smartphone/inquinamento ed i fatti sono assolutamente disastrosi. Si stima infatti che gli smartphone nel 2022 sono 4,5 miliardi e che provocheranno un’emissione pari a 146 milioni di tonnellate di CO2, dati allarmanti e che si proiettano su scala globale.
Emissione che si estrinseca in:
Un dato allarmante e a cui si aggiungono tutti gli altri dispositivi, ormai oggi l’offerta è vasta e ne abbiamo di tutti i tipi, dai più diffusi quali pc portatili e tablet ai meno diffusi come gli orologi da fitness. Insomma, tutto questo cumulo di tecnologia un giorno ci si ritorcerà contro.
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Possiamo tentare di frenare questo trend negativo, ma come? Sicuramente la riduzione dei consumi sarebbe un’ottima strategia. Come già si legge molto sui social, sono numerose le persone che preferiscono acquistare dispositivi già presenti e dar loro una seconda vita. Così come evitare di acquistare il modello nuovo solo per moda e attendere piuttosto che questo sia rotto definitivamente. Combattere gli sprechi è la carta vincente, in molti già lo fanno ma è giusto che questa tendenza si diffonda in maniera più capillare.