L’incubo dei mangimi introvabili è diventato realtà: solo qualche giorno fa l’appello da parte degli allevatori, ma a nulla è servito
Solo qualche giorno fa, avevamo riportato, la gravissima crisi che stanno subendo gli allevamenti e gli agricoltori italiani, in conseguenza al conflitto che sta vedendo protagoniste la Russia e l’ Ucraina. Oltre a denunciare i problemi a cui sono stati sottoposti, come il caro del carburante o quello delle materie prime, la preoccupazione degli agricoltori riguardava soprattutto gli allevamenti di bestiame. A corto di mangimi, il rischio era quello di trovarsi nell’impossibilità di poter nutrire gli animali. Un rischio che, pare, sia tristemente diventato realtà.
Non ci sono più scorte di mangimi: al via l’abbattimento degli animali
Lo scoppio di questo conflitto, tra Russa ed Ucraina, come abbiamo più volte sottolineato, sta creando grossi problemi agli altri paesi del mondo. In modo particolare, il nostro paese, si sta trovando a subire gli effetti di questa guerra, con conseguenze molto pesanti.
Come tutti sanno, siamo dipendenti da queste nazioni sotto diversi aspetti. Primo fra tutti quello del gas naturale, di cui ci rifornisce la Russia. Ma non solo. Dall’Ucraina noi ci riforniamo per l’acquisto di materie prime da utilizzare nell’agricoltura e nell’allevamento del bestiame. Ora che le scorte a disposizione si sono completamente esaurite, in qualche zona d’Italia si sta già verificando quello che tutti scongiuravamo.
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Non ci sono mangimi, gli allevatori non possono allevare il bestiame. Non hanno i modi, non hanno i mezzi. La triste notizia è che già da qualche giorno, diversi animali sono stati condotti al macello. Le prime testimonianze arrivano da alcune stalle del Bresciano, dove la mattanza è già iniziata e purtroppo diversi animali da allevamento sono stati già abbattuti. Si tratta di scelte, purtroppo, forzate a cui gli allevatori non sarebbero mai voluti arrivare.
La denuncia degli allevatori ed i numeri, sempre più drammatici
Infatti, già da diverso tempo, avevano denunciato il pericolo della mancanza di mangimi, che avrebbe potuto portare ad una strage di bestiame. Irrimediabilmente, gli animali da allevamento rappresentano un costo per l’azienda che li alleva. Tali costi, vengono coperti con la produzione e la vendita dei prodotti che derivano dagli animali allevati. Quando gli animali non sono alimentati a dovere, non sono capaci di produrre latte, rischiano di ammalarsi, e la catena di produzione che parte da loro, va in crisi. Proprio com’è successo.
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La situazione rischia di diventare ancor più drammatica, potrebbe infatti coinvolgere tutti gli allevamenti della penisola e tutto il bestiame non avrebbe scampo. Da salvare ci sono oltre 500.000 bovini, 1.300.000 suini e 74.000 scrofe, senza dimenticare l’importante settore avicolo con polli e tacchini insieme all’allevamento di pecore e di capre. Se non ci sarà un intervento tempestivo, purtroppo, ci saranno altri animali destinati alla mattanza, ed inoltre la possibilità che molte aziende rischiano il fallimento.