Avete idea di quale sia il posto con più batteri in casa? No, non è il bagno. Vediamo di cosa si tratta.
In questi ultimi due anni la nostra attenzione verso l’igiene è cresciuta fino alle stelle. La pandemia ha infatti influito in maniera determinante sulle nostre abitudini igieniche portando a volte anche ad uno estremo zelo.
L’attenzione per all’eliminazione dei batteri dalle nostre mani e dagli oggetti che tocchiamo ha portato tantissima gente a riempirsi di igienizzanti di vario tipo.
Quello che molti non sanno è che i batteri si annidano facilmente anche tra le mura di casa e non solo nei luoghi particolarmente affollati, come ad esempio i mezzi pubblici, in cui c’è un grande ricircolo di persone.
Non immaginerete mai quale sia il luogo con la più alta concentrazione batterica in casa. Molti pensano che questo sia il bagno, per via della presenza dei diversi sanitari. In realtà non è questo il luogo più sporco. Vediamo di cosa si tratta.
Il luogo con la più altra concentrazione di germi e batteri
A quanto pare il luogo con la più alta concentrazione di germi e batteri non è il bagno, ma la cucina. Secondo una recente ricerca della Duke University, la cucina è il luogo più ricco di batteri e più nello specifico il lavello.
I batteri presenti sono dovuti ad un oggetto in particolare, ovvero la spugna per lavare i piatti. Le spugnette per lavare i piatti sembrano essere il luogo ideale per la proliferazione dei batteri.
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Ciò dipende non solo dai residui di cibo presenti sulla spugna, ma anche dalla costante rimanenza di acqua nella spugna e nella forma stessa di quest’ultima.
Facendo alcuni esperimenti il team di ricerca della Duke University ha scoperto come la struttura della spugna risulti essere l’ambiente ideale per alcune colonie di batteri.
Come ridurre la proliferazione di batteri in cucina
A questo punto è essenziale trovare dei modi per ridurre al minimo la proliferazione dei batteri. Per farlo si possono attuare diverse escamotage.
Ad esempio il primo consiglio è quello di utilizzare sempre il detersivo per i piatti con azione antibatterica. In questo modo ci si potrà assicurare di rendere l’ambiente inospitale per germi e batteri.
Una volta terminato il lavaggio dei piatti, ricordatevi sempre di lavare il lavello con un detergente, eliminando i residui di cibo ed infine sciacquate e strizzate la spugna, in modo che non ristagni acqua.
L’umidità in eccesso è uno dei fattori che rende ideale la spugna per i batteri. Ciò significa che si dovrà evitare anche di lasciarla sul lavandino, ma piuttosto posizionatela nello scolapiatti, dove c’è un maggiore ricircolo d’aria.
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Si possono poi scegliere le spugne battericide che contengono degli ioni d’argento capaci di eliminare circa il 99% dei batteri durante la loro vita utile.
Ovviamente ricordatevi sempre che si tratta di spugne usa e getta e quindi non vanno utilizzate per più di tanto. Il tempo di utilizzo varia a seconda di quel che si lava. In caso di normale utilizzo, la spugna andrà gettata via dopo due settimane.
Nel caso in cui ci si trovasse davanti a diversi piatti incrostati, in quel caso la spugna può essere buttata anche dopo una settimana.
Si può poi pensare di igienizzare la spugna utilizzando una soluzione di candeggina ed acqua tiepida. Vi basterà immergere la spugnetta in un litro d’acqua con l’aggiunta di un po’ di candeggina, per circa 10 minuti. Infine, risciacquate e strizzate la spugna così da farla asciugare.