Crisi per la produzione di materie prime, la Philip Morris Italia premia l’agricoltura e i coltivatori grazie al bonus caro energia.
Crisi per la produzione di materie prime, la Philip Morris Italia premia l’agricoltura e i coltivatori grazie al bonus caro energia. Viviamo in un periodo storico molto delicato, i cambiamenti climatici e i contrasti geopolitici stanno mettendo in ginocchio interi settori. Le imprese devono far fronte alla reperibilità delle materie prime, i clienti al rincaro delle stesse materie. Un circolo vizioso dal quale è difficile uscire.
Guerre e surriscaldamento globale stanno bloccando ricerca e produzione di materie prime. I prezzi sono alle stelle e le aziende soffocano. La crisi energetica si abbatte anche sull’industria del tabacco. L’industria Italia del tabacco è la più estesa in Europa, basti pensare che dà lavoro a più di 50 mila lavoratori. Questi si suddividono per 2500 aziende collocate sul territorio italiano, come Veneto, Campania, Umbria e Toscana. La Philip Morris ha deciso di disporre di un bonus per i propri dipendenti.
A cominciare dal mese di marzo, tutte le imprese legate alla produzione di tabacco possono contare su questo auto economico, indetto dalla Philip Morris Italia. Destinato a tutti i coltivatori che aderiscono all’accordo con Coldiretti nel 2022. Si tratta dell’erogazione di sussidi finanziari per tutte le aziende agricole in crisi, un accordo tra produzione italiana, Coldiretti, Politiche Agricole con la multinazionale americana.
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Gli investimento per fornire tale bonus caro energia valgono circa 100 milioni di euro per il 2022. La popolare azienda americana di tabacco punta sulla filiera italiana, sia per il tabacco tradizionale che per la produzione di sigarette elettroniche e dispositivi affini. Gli investimenti, infatti, prevedono anche un aiuto nella costruzione di dispositivi elettronici per tabacco senza combustione. In questo modo, il Made in Italy primeggerà anche in questo settore.
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L’obiettivo generale è quello di eliminare lentamente la produzione di sigarette tradizionali e sostituirle con sigarette più evolute e meno nocive. I coltivatori italiani dovranno dunque allinearsi alla visione dell’azienda. Secondo Coldiretti, questa è la direzione giusta per affrontare la crisi dei prezzi e delle materie prime. Si tratta di guardare al futuro di tutto il settore, ponendo in primo piano la qualità e l’efficienza italiana. Magari, a breve, diremo addio alle sigarette. Un piccolo passo per migliorare la salute.