In Italia c’è un angolo di paradiso, considerato uno dei giardini dell’Eden per la sua bellezza, un mondo da scoprire per la sua pace e bellezza.
In Italia c’è un angolo di paradiso, considerato uno dei giardini dell’Eden per la sua bellezza, un mondo da scoprire per la sua pace e bellezza. Il mondo è un posto meraviglioso e nasconde zone talmente belle da sembrare irreali. In Italia, precisamente a Gardone Riviera, in provincia di Brescia, c’è un’area di 10 mila mq di pura bellezza da togliere il fiato. Proprio accanto al lago di Garda troviamo il giardino botanico André Heller, che raccoglie migliaia di specie botaniche, creando un mondo a sé.
Un micromondo complesso, tutto da scoprire, unico per le sue caratteristiche. La caratteristica principale? Che ogni specie botanica è collocata nel suo spazio naturale, ricostruito con cura. Da marzo ad ottobre è aperto ogni giorno, dalle 9 alle 19. In questa immensa area naturale sono stati ricreate le condizioni adatte per ogni specie botanica. Migliaia di habitat differenti che, insieme, creano un universo in miniatura davvero spettacolare. Scopriamo di più.
In questo contesto meraviglioso, troviamo accenni di Giappone, le Alpi, oppure le zone montuose dell’Himalaya, per arrivare in Nuova Zelanda o in Canada. Ogni pianta è collocata nel suo ambiente naturale. Ogni area del giardino è suddivisa in zone comunicanti tramite labirinti, che funzionano da divisori tra i vari giardini. Una ricostruzione attenta fin nei minimi particolari, capace di creare un percorso mozzafiato per tutti i turisti.
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Lungo il cammino, troviamo una ricchissima vegetazione, piccoli fiumi, cascate, distese di fiori, sculture, costruzioni in legno. Ogni ambiente ha le sue scenografie e le sue strutture che riproducono la cultura di un Paese. Un vero e proprio giardino dell’Eden, anzi, molteplici giardini dell’Eden, che André Heller ha donato al mondo intero. Ma il tutto nasce per opera di Arturo Hruska, un medico cecoslovacco trasferitosi in Italia, a Gardone Riviera, nel 1901.
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Affascinato dalla bellezza del territorio, acquistò un terreno vastissimo per creare prima un vigneto, poi un giardino botanico. Heller lo prelevo soltanto nel 1989, dando sfogo alla sua creatività di artista, arricchendo il giardino di opere d’arte. Il risultato è diventato poi quello che abbiamo sotto gli occhi: un giardino botanico, ma anche un museo. In questo luogo, natura e tocco umano si integrano alla perfezione.