Esiste qualcosa che può sopravvivere per 24.000 anni? La scienza ci spiega perché è possibile. la scoperta ha del sensazionale.
Potrà sembrare fantascientifico, sembra impossibile eppure esiste qualcosa sulla Terra in grado di sopravvivere per 24.000 anni.
Si tratta di alcune forme di vita capaci di sopravvivere al congelamento. Dopo ben 24.000 anni congelati nel permafrost questi esseri viventi hanno ripreso normalmente la loro vita senza apparentemente patire le conseguenze di una ibernazione così duratura.
E’ una scoperta senza eguali che potrebbe rivelarsi un piccolo passo significativo verso la già attuale ricerca riguardante l’ibernazione applicata ai viaggi spaziali.
Per chi non lo sapesse, l’ibernazione è una condizione in cui viene abbassata la normale temperatura del corpo di un soggetto, riducendo così le sue funzioni vitali al minimo indispensabile per la sua sopravvivenza.
Così facendo, viene ridotto il metabolismo del soggetto al 70%, riduzione che permette di conservare le energia vitali per il sostentamento dell’organismo.
Chi sono questi organismi e come sopravvivono
Questi particolari organismi si chiamano rotiferi artici e sono delle forme di vita microscopiche che gli scienziati sono riusciti a portare nuovamente in vita, prelevandoli dal permafrost della Siberia.
In questo permafrost questi organismi sono rimasti immutati per ben 24.000 anni per poi essere “svegliati” nel laboratorio russo di Pushchino, laboratorio specializzato proprio in criogenia e più nel particolare, nell’isolamento di questi organismi.
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I rotiferi artici sono stati prelevati grazie ad una piattaforma di perforazione e grazie ad essa è stato anche trovato un verme nematode di circa 30.000 anni, oltre ad alcune forme di vegetazione con un’età di circa millenni.
Al risveglio dei rotiferi, questi hanno ripreso la loro normale vita, iniziando immediatamente a riprodursi. Secondo gli scienziati questi organismi sarebbero quindi anche in grado di resistere a piaghe come la fame, la mancanza di ossigeno e l’essiccazione.
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Questo particolare sonno, detto sonno criogenico, potrebbe quindi essere la chiave in futuro per la sopravvivenza in alcune situazioni estreme per gli organismi viventi.