Situazione critica nel nord Italia: l’allarme che tiene tutti con il fiato sospeso. La siccità preoccupa molto gli agricoltori
Il nord Italia sta vivendo ore drammatiche, sono soprattutto le aziende agricole a rischiare il collasso. La siccità che ha colpito l’Italia settentrionale risulta essere davvero importante, tanto da preoccupare gli esperti. Le scarse precipitazioni, infatti, si traducono per l’agricoltura in danni per il mancato raccolto ed inoltre incidono immancabilmente sul nostro ecosistema. O meglio, se le risorse idriche sono totalmente inesistenti, forse vuol dire che esiste già qualcosa che non sta funzionando come dovrebbe, nel ciclo climatico che interessa il nostro pianeta. Sottovalutare questi segnali, può essere un grave errore. Scopriamo perché.
Dati allarmanti, dunque, quelli che interessano il nostro paese. La situazione risulta essere davvero critica e purtroppo senza una soluzione in vista. Non ci sono precipitazioni da circa 100 giorni, le portate dei fiumi, di conseguenza stanno registrando, in questi giorni, i minimi storici. Il Po è in secca, la sua portata registra, a marzo, un flusso decisamente minore di quello che si registra in media a ferragosto. Anche tutti gli affluenti, inevitabilmente, stanno registrando gli stessi drammatici dati.
La mancata produzione agricola significa l’impossibilità di acquistare prodotti agricoli della nostra terra e costringerci ad acquistarli da altri paesi, spesso ad un prezzo molto più alto. Un duplice danno, dunque, che si riversa non solo sui produttore ma anche, di conseguenza, sui consumatori.
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L’Osservatorio sulle Risorse Idriche, non nasconde la preoccupazione riguardo questa situazione. Anzi, rende noto che, tali dati non si registravano, nel nostro paese dal 1972. Le piogge sono state inesistenti ed anche il contributo della neve, fondamentale per le nostre risorse idriche, quest’anno è stato scarso, se non addirittura nullo in determinate zone. L’assenza di neve, infatti si traduce in un assenza di risorse idriche, nelle stagioni più calde. Per questo motivo, le siccità invernali, al contrario di come si può pensare, sono molto preoccupanti e dannose.
I danni delle mancate precipitazioni o dell’assenza di neve hanno ripercussioni per l’intero anno soprattutto in termini di agricoltura e di raccolto. A destare maggiore preoccupazione , infatti, la situazione in cui si trovano moltissime aziende agricole. Molte sono le coltivazioni, soprattutto della Valle del Po, ad essere in sofferenza. La produzione del mais e del riso, ad esempio, tipiche delle zone che il Po attraversa, risulta essere già in difficoltà. Si tratta, infatti, di coltivazioni che necessitano di significative quantità di acque per poter raggiungere un raccolto ottimale.
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La mancanza di precipitazioni e l’assenza di neve sta, dunque, mettendo gravemente a rischio il raccolto che interessa tutta l’Italia settentrionale. Senza considerare che, questo vuol dire anche, che ci sono aziende agricole che rischiano il collasso, perché non potendo produrre si trovano impossibilitati a sostenere i costi che un’azienda agricola comporta. In un momento storico già così drammatico, questo risulta essere un problema ancor più rilevante per il nostro paese.