Uno studio rivela che la temperatura dell’ambiente può migliorare lo stato di benessere psicologico delle persone. Lo rivelano le università di Melbourne e Pechino.
Una ricerca condotta da alcuni studiosi delle Università di Melbourne e di Pechino rivela un dato sensazionale. Una certa temperatura dell’ambiente può rendere le persone più felici.
I parametri a giovare di simile condizione sarebbero la socievolezza, la stibilità emotiva e il benessere psicologico in generale. Scopriamo di che si tratta e a quanti gradi centigradi settare il nostro calorifero.
La temperatura ideale esiste: lo studio in merito
Lo studio porta il titolo “Regional ambient temperature is associated with human personality” e vede partecipare alla stesura numerosi autori. L’abstract esordisce con questo assunto i base: i tratti della personalità umana differiscono tra le regioni geografiche. La conclusione, sempre tratta dall’Abstract, è allora questa.
“Poiché gli esseri umani sperimentano e reagiscono costantemente alla temperatura ambiente, proponiamo che la temperatura sia un fattore ambientale cruciale associato. ai modelli comportamentali abituali degli individui. Quindi, alle dimensioni fondamentali della personalità.”
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Lo studio è stato condotto su larga scala prendendo in considerazione i bacini demografici di Cina e Stati Uniti. Ecco cosa hanno dimostrato le analisi. Gli individui cresciuti in regioni con temperature più miti (cioè più vicine a 22 ° C) hanno ottenuto punteggi più alti. I fattori presi in esame: socializzazione e stabilità emotiva, crescita personale e flessibilità (estroversione e apertura all’esperienza).
Secondo Samuel Gosling, uno dei ricercatori, gli uomini hanno una necessità naturale di comfort termico. Sono infatti una specie a sangue caldo e se all’esterno c’è una temperatura piacevole si è maggiormente predisposti ad uscire. Questa disposizione aumenta le occasioni di socializzazione e le attività di compagnia. Quando fa troppo freddo, al contrario, la tendenza è quella di rimanere all’interno delle mura domestiche.
Lo stesso vale per i climi torridi: se fa troppo caldo, a meno che non si trovi una zona ombreggiata in cui soffia una brezza leggera, può essere una tortura anche solo parlare. Lo studio quindi collega una temperatura di circa 22C° alla socievolezza e propensione all’apertura dell’individuo.
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I ricercatori sottolineano che lo studio compara le personalità di coloro che vivono a temperature differenti, ma non prova che siano le stesse a causare i cambiamenti di personalità. La logica giudica abbastanza coerente tuttavia l’associazione fra clima favorevole e distensione dell’animo.
A livello evolutivo la scienza ha enormemente comprovato quanto il fattore ambientale sia determinante nello sviluppo dell’individuo. A conclusioni tratte sorge naturale proporre una possibile riflessione. Alla luce del cambiamento climatico in atto, quale sarà l’impatto del riscaldamento globale sullo stato di salute mentale dell’uomo?