Agricoltura sostenibile: da oggi può cambiare davvero tutto. Il progetto tutto italiano indica la strada verso la svolta
Nell’epoca dei cambiamenti climatici e della sostenibilità ambientale, virare quanto più è possibile sull’agricoltura sostenibile è l’imperativo che ci si deve porre per cambiare veramente le cose non solo a livello agricolo ma ambientale.
Certo la transizione non è facile benché urgente. Il settore è tra i principali ambiti in cui si verificano emissioni nocive da eliminare quanto prima e nello stesso tempo anche per l’eccessivo spreco di acqua.
Oggi però c’è un buon passo avanti che può essere fatto. I campi si apprestano ad accogliere una vera rivoluzione. Si tratta di un sistema innovativo che punta a ridurre gli sprechi di acqua andando ad agire sulle acque reflue. È sviluppato da Hera in collaborazione con Enea, Università di Bologna e Irritec. Vediamo di cosa si tratta.
Agricoltura sostenibile: il progetto contro lo spreco e la siccità
Hera ha un gran bel progetto contro la siccità ed il risparmio idrico. Si tratta di un prototipo molto avanzato che punta a rivoluzionare l’irrigazione dei campi. Grazie al sistema proposto, infatti, le acque reflue vengono depurare per essere utilizzate per irrigare e fertilizzare i campi andando a diminuire il consumo di acqua e nello stesso tempo riducendo sensibilmente il consumo di concimi chimici.
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Questo prototipo è stato testato sui campi di Cesana ottenendo ottimi risultati ed è stato presentato nell’ambito del progetto Value CE-IN, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e dal Fondo Sviluppo e Coesione in relazione alla Giornata Mondiale dell’Acqua che, come ogni anno, si celebra proprio oggi 22 marzo.
Con il progetto di Hera non solo si diminuirebbe il consumo di acqua e si andrebbe verso un abbattimento dei concimi, ma si risolverebbe anche il problema della siccità che sta affliggendo negli ultimi anni il nostro Paese mettendo a rischio circa un terzo delle coltivazioni tricolori.
I danni sono stati e si preannunciano disastrosi, non solo in termini di quantità ma anche e soprattutto di qualità. Ecco perché il progetto punta ad allargarsi su scala nazionale tramite accordi tra istituzioni ed aziende.
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“Il depuratore di Cesena rappresenta un esempio concreto di economia circolare nell’ambito del ciclo idrico, sia in termini di una tangibile e sicura possibilità di riutilizzare le acque reflue depurate per scopi agricoli, sia per la valorizzazione e il recupero di prodotti secondari dai fanghi di depurazione”, ha precisato Susanna Zucchelli, Direttore Acqua del Gruppo Hera, nel corso della presentazione del progetto.
I risultati dimostrano che l’applicazione del sistema è ripetibile e attuabile a tutti gli impianti di depurazione mettendo davvero in pratica non solo un sistema vero e proprio di riuso ma anche di filiera corta e sostenibile.