Olivicoltura, come aumentare la redditività con 5 idee geniali

Olivicoltura, ecco alcune idee per aumentare la redditività e renderti competitivo sul mercato nazionale e comunitario.

Olivicoltura produzione
Olio d’oliva – Pixabay

Uno degli alimenti che meglio caratterizza il nostro paese è certamente l’olio d’oliva. Il condimento per eccellenza per tutte le nostre pietanze, l’olio dà quel gusto in più e rende unici i nostri piatti. Sarà mica lui il segreto della bontà unica della nostra cucina nazionale? Certamemte lo è, ma uno dei tanti. D’altra parte però si annida un problema per quanto riguarda la produzione di olive e quindi di olio.

Se da un lato i costi sono notevoli, dall’altro però esistono cinque idee geniali da valutare attentamente e far sì, che l’olivicoltura non venga accantonata. Sono degli accorgimenti che parametrati nel tempo hanno avuto un notevole riscontro.

Olivicoltura, le cinque idee geniali per incrementare la redditività

Filo di olio d'oliva
Filo di olio d’oliva – Pixabay

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Se quello che stai cercando sono delle valide argomentazioni per originare o portare avanti l’olivicoltura, ecco le cinque idee geniali che ti daranno tutte le risposte di cui hai bisogno. Dirai addio ad eventuali incertezze:

  • Irrigazione: non può partire una valida e proficua coltivazione senza acqua e quindi serve un valido sistema per irrigare. Secondo numerose statistiche è emerso come le aziende dotate di un valido impianto di irrigazione presenta poi dei ricavi superiori a quelli invece che ne sono privi. E’ pertanto un valido investimento che darà ottimi risultati, oliveti con una produttività maggiore;
  • Biologico: si sa che il biologico costi di più e vale di più, ma se viene prodotto attraverso gli aiuti Pac – previsti a livello comunitario – allora sì, che il bio diventa la carta vincente. Certamemte il tutto va parametrato in base anche ai costi locali che attengono al costo delle olive che variano da regione a regione;
  • Impianto: tradizionale o intensivo? La differenza verte sul numero di piante ad ettaro, meno di 250 nel primo caso e oltre 250 nel secondo. Se da una parte l’impianto intensivo certamente presenta dei costi maggiori, sono minori rispetto alla percentuale di guadagno maggiore che si può ottenere. Si consiglia quindi di aumentare le densità dell’impianto;
  • Olio o olive?: una domanda questa che si presenta e torna periodicamente in quanto non si riesce a dare una risposta univoca, nel senso che occorre valutare il proprio territorio e capire dove il rapporto ricavi – costi sia più conveniente.

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  • Meccanico o manuale?: anche questa domanda lascia un po’ di incertezza ma una cosa è sicura, ovvero che le operazioni colturali meccanizzate hanno dei costi inferiori rispetto a quelli manuali.
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