Crisi energetica: chi ci guadagna veramente da questa situazione

Crisi energetica: chi ci guadagna veramente da questa situazione? E’ ora di scoprirlo e capire cosa fare per porre un freno al fenomeno.

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Industria petrolifera – Pixabay

Negli ultimi giorni abbiamo avvertito in particolar modo un aumento stellare della benzina, superando i 2 euro al litro. Cifre assurde che hanno creato sgomento a livello nazionale. In generale siamo vittime di un rincaro della vita a 360 gradi che si percepisce non solo sulla luce, sulle utenze complessive ma più settori. Un problema notevole che ha creato disagi.

Settimane fa infatti in alcune aree dell’Italia si voleva procedere al blocco dei trasporti pregiudicando così anche il mercato della benzina che nonostante l’aumento esponenziale del prezzo, le persone hanno creato delle vere e proprie file per procacciarsi quel bene di cui abbiamo bisogno per spostarci durante le nostri azioni quotidiane. Ma in questo mercato chi è a guadagnarci?

Crisi energetica, chi si sta arricchendo?

Crisi energetica
Rifornimento auto diesel – Pixabay

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Non è difficile comprendere che in questi casi a guadagnarci siano in pochi, stiamo parlando infatti dei grandi oligopoli energetici che detengono tutto il potere e possono definire nel modo che ritengono più opportuno aspetti principali come i prezzi di vendita. Per fare questo sovente applicano un margine sul costo dell’energia che viene estratta dai medesimi oppure può accadere che venga acquistata sui mercati internazionali.

Ovviamente aumentano i prezzi dell’energia, questi oligopoli stanno vedendo un aumento del fatturato al contrario dei consumatori che vertono in situazioni di difficoltà. Si sta ipotizzando di tassare gli extraprofitti delle imprese energetiche ma questo non è favorevole per il consumatore finale che si vedrà aumentare ancora di più i prezzi dell’energia.

Una buona idea invece sarebbe quella di invitare ENI ed ENEL a stabilire dei prezzi più adatti per la situazione che si sta vivendo. Nel passato già ha influito positivamente, ad esempio nel 2012 con un ribasso pari a 20 centesimi.

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Questa è la logica dei mercati definiti dall’oligarchia, basta una delle piccole imprese ad abbassare o aumentare il prezzo e l0 faranno anche gli altri, se poi questa logica sia corretta o meno possiamo valutarlo da soli.

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