Nuovo decreto energia: entro marzo le risposte su energie rinnovabili ed ecobonus per le auto. Scopriamo la percentuale di fondi stanziati.
Il nuovo Decreto energia è uscito in Gazzetta Ufficiale il 1 marzo. I fondi stanziati per l’industria automobilistica sono scesi di qualche cifra rispetto al prospetto di febbraio.
Il decreto prevede significative semplificazioni burocratiche per l’istallazione degli impianti fotovoltaici. I decreti attuativi arriveranno entro fine mese. Scopriamo nel dettaglio a quanto ammontano le cifre e cosa prevede nel concreto il nuovo Decreto.
Decreto da 700 milioni per l’industria automobilistica
Ammonta a 700milioni di euro il fondo disponibile per l’industria automobilistica, così riporta il Decreto stilato dal Consiglio dei ministri pubblicato in Gazzetta lo scorso 1 marzo. A partire dal 2023 fino al 2030 il fondo verrà elargito con una frequenza e quantità di un miliardo l’anno.
Gli effetti del decreto saranno visibili da fine marzo in particolare con la comparsa dei tanto attesi “eco-bonus“. I bonus prevedono delle agevolazioni per l’acquisto di veicoli a basse emissioni.Le modalità di erogazione dei bonus saranno rese note a fine mese.
I due grandi piani d’azione alimentati dal decreto fanno capo all’incentivo all’acquisto e alla riconversione dell’industria energetica. Il contributo massimo per le auto a basse emissioni dovrebbe scendere, per fine marzo, a 9 mila euro, rottamazione inclusa. Per le auto ibride e termiche a basse emissioni gli importi vanno a scalare. Gli ecobonus di importi inferiori ai 9 mila euro riguarderanno presumibilmente anche l’acquisto senza rottamazione e l’usato.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: L’Occidente punta alla libertà. Le strategie per sottrarsi dall’energia russa
L’incentivo all’acquisto non annovera fra i veicoli abilitati le auto elettriche con prezzo superiore ai 35 mila euro, sono esclude anche le auto termiche con prezzo superiore ai 25 mila euro. Una sezione intera del Decreto è dedicato al tema del passaggio alle energie rinnovabili, al fotovoltaico in particolare. Per in incentivare questo passaggio il Decreto ha approvato sostanziose semplificazioni sul piano burocratico per l’istallazione degli impianti fotovoltaici.
Il passaggio rienterà nella categoria delle manutenzioni ordinarie per gli edifici residenziali, non saranno quindi necessarie autorizzazioni particolari. Le facilitazioni valgono anche per impianti da 500 a 200 kw, di medie dimensioni, quindi. Se realizzati su edifici diversi da quelli residenziali è prevista la compilazione del modello unico introdotto dal decreto legislativo dell’8 novembre 2021, n. 199.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Energia illimitata: che cos’è e dove si può prendere. Lo studio in merito
Entro il 1 maggio del 2022 verranno chiarite le modalità con cui attuare questa estensione. Il nuovo decreto modifica quello del 24 gennaio 2012, n.1 andando a ridurre le restrizioni anche per gli impianti agrivoltaici. Ciò a favore dell’attività pastorale e agricola. Il Ministero della Transizione Ecologica chiarirà inoltre entro il 1° maggio le nuove regole per l’installazione di impianti geotermici. Le sonde per la climatizzazione di edifici e per la produzione di energia elettrica.
In sostanza, eccezion fatta per l’applicazione del protocollo VIA (valutazione impatto ambientale), le istallazioni di impianti a rinnovabili su aree idonee saranno sottoposte a parere obbligatorio ma non vincolante dell’autorità paesaggistica. Importante lo staziamento di un fondo per la decarbonizzazione e la riconversione verde delle raffinerie ricadenti. La cifra stanzianta è di 205 milioni di euro per il 2022, 45 milioni per il 2023 e 10 milioni per il 2024.
Il fondo agevolerà l’adozione di biocarburi sostenibili utilizzati in forma pura. Per l’Italia meridionale sono previste detrazioni fiscali per le operazioni di efficientamento energetico a fonti rinnovabili. Saranno coinvolte le regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.